Patrizio vs Oliva

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Credits copertina – Anna Camerlingo

«Il teatro mi piace più della boxe». A parlare non è un pugile qualsiasi, ma il campione olimpico e mondiale Patrizio Oliva, sicuramente uno dei personaggi più popolari di questo sport. «Ho sempre amato il mondo dello spettacolo. Anche quando combattevo, ho partecipato a programmi tv e cantato su disco. Adesso starei tutti i giorni su un palco. Amo il contatto con il pubblico e l’adrenalina prima di salire su un palcoscenico è la stessa che avevo nei minuti antecedenti ad un incontro. Ho paura di sbagliare una battuta, poi mi concentro e quando inizia passa tutto».

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Credits to Anna Camerlingo

Patrizio vs Oliva”, firmato da Fabio Rocco Oliva per la regia di Alfonso Postiglione, è la trasposizione teatrale del libro autobiografico Sparviero – La mia storia” (Sperling&Kupfer). In scena con il pugile c’è Rossella Pugliese nel ruolo della madre di Patrizio. La tournée, iniziata a fine 2019, è stata interrotta come le altre attività teatrali per l’emergenza coronavirus. Patrizio Oliva, che ha debuttato a teatro qualche anno fa nella pièce “Due ore all’alba” vestendo i panni di Pulcinella, non vede l’ora di riprendere. «Che attore sono? Non lo so, sicuramente sono ancora molto disciplinato come quando facevo sport. Ero serio e puntuale negli allenamenti, non mi sono mai montato la testa dopo una vittoria».

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Credits to Anna Camerlingo

Lo spettacolo è costruito in modo che, un capo alla volta, Oliva alla fine sia vestito da pugile per mimare l’incontro della finale olimpica a Mosca 1980. I guantoni che indossa sono proprio quelli di allora. «Ha vinto Oliva, medaglia d’oro…», nel frattempo parte la voce di Giacomo Santini, radiocronista Rai di quell’incontro. Uno stacco impercettibile e quindi si riconosce la voce di Paolo Rosi, che commentò in tv la serata in cui Oliva diventò campione del mondo sei anni dopo Mosca. «Sono legato a entrambe le vittorie, per un dilettante vincere l’Olimpiade è il sogno e l’obiettivo più grande». A Mosca Oliva, cosa che era successa solo a Nino Benvenuti per l’Italia, è stato premiato anche come miglior pugile dell’Olimpiade – quella del boicottaggio, non c’erano gli americani.

«Al Mondiale in pochi credevano nella mia vittoria. Invece uscii dopo 15 round completamente tumefatto, ma con la cintura». Era il 15 marzo 1986 quando lo Sparviero sconfisse allo Stadio Louis II di Monaco l’argentino Ubaldo Sacco.

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Credits to Anna Camerlingo

Nello spettacolo teatrale c’è meno sport di quanto lo spettatore attenderebbe. Oliva è nato nel 1959 in un quartiere popolare di Napoli. La famiglia è numerosa e la sua infanzia non è della più semplici. «Voglio dire ai più giovani – conclude – che la vita va presa di petto. Tutto può essere conquistato, rimanendo nella legalità. Se ce l’ho fatta io partendo da una situazione famigliare così difficile, ce la possono fare tutti».

“Patrizio vs Oliva” è stato già proposto anche nelle scuole.

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4 Commenti

  1. […] di andare alle origini della musica americana. Negli States tornare alle radici significa anche raccontare la […]

  2. […] da tratti pasoliniani che custodiscono una miseria antica, un pugile di Poggioreale di nome Patrizio Oliva – quel 2 agosto del 1980 – sale sul ring con la morte nel cuore. Gli hanno appena detto […]

  3. […] dei pesi leggeri, campione d’Europa sia dei leggeri che dei welter e infine ha conquistato il titolo mondiale dei welter junior. Un fuoriclasse con 126 incontri e solo tre sconfitte, sempre con avversari che […]

  4. […] Springs negli Stati Uniti – nella stessa notte del successo iridato nella boxe di Patrizio Oliva – di Moreno Argentin su Charly Mottet, aiutato dai senatori Moser e Saronni che al cospetto di […]

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