2019. La ristrutturazione del Bernabeu è appena iniziata. Il gruppo Sener, fondato nel 1956 dai fratelli Enrique e José Manuel de Sendagorta, presenta al Real Madrid il sistema di falda retrattile Hypogea grazie al quale il club avrebbe potuto mantenere una superficie in erba naturale invece di passare a quella sintetica, non consentita per il gioco della Liga. I dirigenti se ne innamorano e così ingegneri e architetti partono subito con lo studio di fattibilità per verificare le effettive possibilità di realizzazione sul terreno dello stadio. L’esito è positivo e nel 2020 inizia la costruzione.
Il progetto divide il campo in erba naturale in sei vassoi, sostenuti da strutture scorrevoli e retrattili, che un complesso sistema meccanico di sollevamento in verticale ripone in posizione di riposo in una camera di coltivazione climatizzata ad alta tecnologia, scavata sotto il livello del suolo e chiamata Ipogeo in riferimento allo spazio omonimo sotto l’arena del Colosseo romano, che mantiene la superficie di gioco perfetta. Quest’area di stoccaggio, che è dotata di sistemi di ventilazione, di condizionamento, di illuminazione, di controllo e di irrigazione, crea le condizioni ambientali ideali a preservare lo stato di salute del manto erboso.
Grazie a un ingresso separato dall’esterno dello stadio, e quindi indipendente dagli eventi che lì nel frattempo si svolgono, è garantito l’accesso ai giardinieri che si occupano della costante manutenzione e di controllare ogni aspetto relativo a qualità dell’aria, tipo di illuminazione, livelli di anidride carbonica e di umidità e irrigazione. Dopo partite giocate in giornate particolarmente piovose, possono anche essere attivate celle di plastica, posizionate appena sotto la porzione del sistema radicale del vassoio, a circa trenta centimetri di profondità, per estrarre o trattenere l’acqua.
È l’architetto Sener, Jorge Vizcaya Perez, parte integrante della progettazione del sistema, a spiegare come la camera sotterranea non sia solo una camera di crescita ma un vero laboratorio in cui è possibile controllare tutto ciò che riguarda i vassoi di erba, che possono essere mantenuti in vita sottoterra per un anno, e come l’impianto sia stato progettato in modo da garantirne sempre il corretto riposizionamento nel giorno della partita. Un processo che richiede dalle quattro alle sei ore per essere completato.
Il sistema brevettato dalla Sener è stato progettato in modo che tutte le sue componenti possano facilmente adattarsi alla geometria e ai requisiti operativi di qualsiasi struttura al mondo, da costruire, in costruzione o anche già esistente persino se ospitata in centri urbani, consentendo quindi a ogni stadio di diventare un luogo polivalente in cui ospitare differenti generi di spettacolo (da concerti, convegni o fiere a eventi sportivi, ma diversi da quelli calcistici, compresi gli e-sport e addirittura gli sport acquatici), senza che invece la funzione sportiva possa precluderne l’utilizzo o il funzionamento per attività alternative, e veri e propri punti di incontro delle città capaci di combinare funzioni urbane e infrastrutture di servizio del pubblico per tutto l’anno.
I costi della ristrutturazione, resi pubblici nella previsione di bilancio 2023/24 del club delle merengues e arrivati alla cifra di circa 1,76 miliardi di euro, sono stati sostenuti grazie a una serie di prestiti che, ha rassicurato il presidente Perez, saranno rimborsati dai profitti annui che il nuovo stadio genererà a lavori terminati. L’attesa comunque pare sia perché l’inaugurazione del nuovo santuario dei tifosi madridisti, e non solo, dovrebbe essere praticamente … a giorni.
Foto copertina – Spalti e terreno di gioco del nuovo Santiago Bernabeu. (Foto di Sofíaa1999, CC BY-SA 4.0)