Foto copertina – Fausto Coppi disegnato da Riccardo Guasco
«Il mio ricordo legato al Giro non è un momento preciso, non è una tappa, una volata, o l’aver assistito da piccolo ad un passaggio del gruppone a bordostrada magari scalpitando sui miei sandali. Il mio ricordo è per osmosi, perchè tra Alessandria, dove sono nato, Tortona e Novi ligure, ribattezzata terra di campionissimi, il ciclismo eroico ti sfreccia accanto anche se non lo segui. Gli aneddoti su Girardengo e Coppi che si allenavano su queste strade, i gregari Carrea, Milano, Serse Coppi, poi Cuniolo, Malabrocca, Meazzo, Maino, insomma tante ruote che durante il mio vagabondare artistico ho incontrato sottoforma di racconti a teatro, sui libri o sentito dalle voci di chi c’era». (Riccardo Guasco, illustratore)
Il Giro d’Italia è una corsa a tappe di ciclismo su strada che si svolge annualmente lungo le strade italiane (negli ultimi anni anche in mezza Europa). Da domani, sabato 9 maggio 2020, a quanto pare si svolgerà anche on-line sul sito “SenzaGiro”, progetto ideato da Paolo Buzzato e coordinato con Gino Cervi, Filippo J Cauz e Guido P. Rubino – comunicazione a cura di Alessandro Galli e Carlo Brena. Un percorso di 21 appuntamenti tra realtà e finzione, racconto e illustrazione, percorrendo quelle che dovevano essere le tappe dell’edizione numero 103 della corsa rosa.
Giornalisti, scrittori, ex corridori, suiveurs di comprovata passione si alterneranno in una fanta-cronaca. Nessun video. Nessun filmato, telecronaca o drone della Rai. Solo parole, riscoprendo il sapore antico delle vecchie radio-cronache, quando trepidanti si attendevano le notizie dei propri idoli sportivi, stando “appesi” alla voce dei giornalisti che seguivano la carovana. Dalla comunicazione creativa di ogni singolo autore, prenderà forma, giorno dopo giorno, tappa dopo tappa, il “Giro che non c’è”.
E come sarà possibile? Questo lo scopriremo tra poche ore, anche grazie all’aiuto di 21 illustratori che con le loro matite (e l’aiuto del digitale) disegneranno le singole tappe. Una sintesi creativa e figurativa, uno sforzo narrativo che vuol “riempire” il maggio vuoto e senza pedalate di amatori, tifosi e sportivi (gli organizzatori lo considerano un servizio sociale per coloro che resteranno senza Giro).
“SenzaGiro” vede anche la partnership di Touring Club Italiano, nella rubrica “In giro col TCI”. Nei prossimi giorni saranno infatti pubblicate le schede tecniche di luoghi, salite, monumenti e paesaggi che visiteranno i “fanta-ciclisti”. E poi i racconti vintage a cura di “Bicilette d’Epoca” e il quiz quotidiano sui canali social a cura di Ediciclo Editore (proprio in questi giorni festeggia il suo trentesimo compleanno. Bravi!). La rubrica “I libri di SenzaGiro”, curata dalla Biblioteca delle Biciclette Lucos Cozza di Roma, ci parlerà invece di pagine che hanno come protagoniste le biciclette. Le narrazioni delle tappe si potranno anche ascoltare in formato podcast grazie alla collaborazione con gli attori del teatro Ferrara Off e della Web Radio Giardino. Tutti i contenuti web saranno disponibili anche in inglese e spagnolo.
Tanti i nomi importanti che collaboreranno all’iniziativa. Il kick start sarà a firma di Marco Pastonesi (non si poteva cominciare meglio). Osvaldo Casanova ha disegnato il brand del progetto. Bella la sua intuizione di illustrare una maglia rosa senza volto. Ci leggo il vuoto, l’assenza del Giro, l’essere “orfani” di una gara che si è fermata soltanto per le due grandi guerre. Ma anche la sua grande storia, impossibile da rappresentare con un solo viso. Il ricordo corre immediatamente anche al “senza volto” di René Magritte. Al posto della bombetta il berrettino da corsa!
Un progetto ambizioso che guarda anche al sociale. In parallelo alla gara multimediale una raccolta fondi per Namasté Società Cooperativa Sociale, cooperativa sociale storica che da 20 anni sul territorio della Bergamasca incontra e assiste 3000 persone fragili al giorno: disabili, anziani, malati, bambini e adolescenti in difficoltà. Impegno della Cooperativa che è stato messo a durissima prova nelle ultime settimane (a causa dell’emergenza sanitaria Covid19) e che ha risposto contribuendo in maniera straordinaria all’acquisto e alla distribuzione di dispositivi di protezione, rinforzando i propri servizi di assistenza domiciliare (attivati anche consultori per attività di supporto psicologico).
Prepariamoci quindi a giocare con “SenzaGiro”. Si, un gioco, un vezzo. In attesa di capire cosa accadrà a ottobre. Potremmo avere infatti un’edizione autunnale del Giro d’Italia, in concomitanza con altre corse europee. Partenza 3 ottobre. Arrivo 25 ottobre. Questo, sulla carta (per ora), sarà il giorno dei giorni nella storia del ciclismo: la chiusura del Giro, la Parigi-Roubaix e la tappa regina della Vuelta, con arrivo in cima al Tourmalet, sui Pirenei. Tutto insieme. Una scorpacciata che non farebbe bene al mondo del ciclismo. Certo i giorni in calendario sarebbero pochi per recuperare tutto ciò che non si è svolto negli ultimi mesi. Però questo sarebbe veramente troppo!
Nel frattempo accontentiamoci di stare “SenzaGiro”.
In sella. Si disegna!
L’elenco completo degli autori:
Albano Marcarini, Aldo Ballerini, Alessandra Giardini, Andrea Costa, Andra Schiavon, Antonio Ruzzo, Claudio Gregori, Daniele D’Aquila, Emanuele Esaia, Filip J Cauz, Francesco Calvetti, Giacomo Pellizzari, Gino Cervi, Giovanni Battistuzzi, Guido Foddis, Guido P. Rubino, Loreno Franzetti, Marco Ballestracci, Marco Pastonesi, Marco Pinotti, Paolo Bozzuto, Silvio Martinello, Stefano Munarin, Stefano Rizzato.
L’elenco completo degli illustratori:
2 Bros Creative, Ale Giorgini, Daniele Margara, David Diehl, Federico Tramonte, Francesco Chiacchio, Francesco Poroli, Gianluca Folì, Giulia Pastorino, Giulio Castagnaro, Jacopo Rosati, Lucio Schiavon, Marcus Reed, Marija Markovic, Massimiliano Marzucco, Mauro Mazzara, Nadia Guidi, Oscar Diodoro, Osvaldo Casanova, Riccardo Guasco, Tiziana Longo, Umberto Massa.
3 Commenti
[…] al ciclismo e allo sport momenti indimenticabili. Tappe, salite e sudore. Ma soprattutto il Giro che consegnerà alla storia il mito di […]
[…] fuga bidone più felice della storia è quella partita al Giro d’Italia nel 27 maggio del 1954. Sesta tappa, da Napoli a L’Aquila, 252 chilometri. Al ventottesimo se […]
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