Nel 1865 John Graham Chambers scrive insieme a John Sholto Douglas – nono marchese di Queensberry – il nuovo codice della boxe scientifica, che la rende molto meno violenta e la trasforma in uno sport di abilità destrezza e velocità.
Ma le cosiddette regole di Queensberry o di Douglas, che fanno divenire residuali quelle del London Prize Ring del 1743, applicabili a quel punto solo laddove le prime tacciano, vengono assorbite lentamente ed è solo nel 1885 che si svolge il primo combattimento a premi secondo il loro modello.
Ed è solo il 7 settembre 1892, a New Orleans che, per la prima volta, si combatte per il titolo mondiale dei pesi massimi indossando i guantoni e secondo le regole del Queensberry. I protagonisti sono John Sullivan e James Corbett.
John L. Sullivan è una leggenda. Campione di pesi massimi dal 1882. Combatte a mani nude in match – maratone che durano anche fino a 75 round. Raggiunge l’apice della sua carriera nel momento in cui in molti stati sono banditi gli incontri di boxe, posizionata sul confine labile tra rispettabilità e criminalità.
Jim Corbett, al contrario, rappresenta la nuova boxe. Frequenta il college, si veste in modo elegante, lavora come impiegato di banca e ha un eccellente eloquio. Inizia la sua carriera nel 1886 e combatte fin dall’inizio indossando i guanti e secondo le nuove regole. E’ conosciuto come “Gentleman Jim”.
A New Orleans va in scena il match che segna uno spartiacque per la boxe professionistica che entra nel mondo dell’intrattenimento pubblico socialmente accettabile. Oltre alle 10.000 presenze in arena, un collegamento al telegrafo con i fari in cima al Pulitzer Building di New York consente di aggiornare in tempo reale i tifosi a duemila miglia di distanza: rosso per Sullivan e bianco per Corbett, che vince l’incontro al 21° round mettendo KO il campione in carica.
Da quel giorno un centinaio di pugili si sono avvicendati nel titolo della categoria dei pesi massimi, la più antica e affascinante, e Claudio Colombo, per Edizioni inContropiede, con il suo “Giganti del ring” ne racconta storie e leggende.
50 pesi massimi da Jack Dempsey a Primo Carnera, da Rocky Marciano a Muhammad Ali, da George Foreman a Mike Tyson, oltre a personaggi sconosciuti al grande pubblico o il cui ricordo è semplicemente scolorito dal trascorrere del tempo.
Senza pretesa di completezza, Colombo racconta l’avventura infinita della grande boxe in un mosaico di ritratti, allineati in una sequenza cronologica di oltre tre secoli, che è anche un tentativo di recuperare alla memoria volti e vicende che hanno contribuito a costruire la leggendaria epopea dei pesi massimi.
Foto copertina – Muhammad Ali e Joe Frazier in posa, armati di guantoni. (foto da El Gráfico, in pubblico dominio)