“Superbasket. I Tesori della Memoria”: la mostra che celebra la storia della pallacanestro

superbasket mostra

È stata inaugurata al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro sabato 22 aprile la mostra “Superbasket. I Tesori della Memoria” allestita per festeggiare i 45 anni di “Superbasket”, la storica rivista di pallacanestro fondata nel 1978 dall’indimenticato giornalista Aldo Giordani e attualmente diretta nella sua versione online dall’editore ed ex allenatore di basket Giampiero Hruby.

Non casualmente è stata scelta per ospitare una mostra che vuole celebrare la storia della pallacanestro mondiale Pesaro, una città conosciuta in tutta Europa per il compositore Rossini, le sue cucine e per quella squadra sponsorizzata Scavolini – per tutti la Scavo – che sul finire degli anni ‘80 riuscì a vincere due Scudetti, due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, partecipando anche a una final four di Coppa dei Campioni. Una città in cui il basket è considerato ancora oggi cosa tremendamente seria, con giovani e meno giovani ad affollare in interminabili sfide i campetti presenti in ogni dove e gli avventori dei bar e dei pub a chiedere ai titolari di sintonizzarsi sui canali giusti per poter vedere le partite infrasettimanali di Eurolega, talvolta preferendole a quelle della Champions League calcistica.

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Il curatore della mostra, Alberto Cecere, vicino alla maglia degli Harlem. (Foto di Angelo Spagnuolo)

Anche il luogo della mostra, il Centro Arti Visive, è altrettanto significativo perché è tradizionalmente sede di tante prestigiose raccolte e sarà l’hub principale delle tante iniziative culturali che verranno organizzate nel 2024, anno in cui Pesaro si fregerà del riconoscimento di Città italiana della Cultura. Sottolineando nuovamente come sport e cultura non siano mondi separati, distanti e inconciliabili ma decisamente contigui e connessi l’un l’altro.

La collezione, di proprietà del curatore della mostra Alberto Cecere, rappresenta una delle più importanti raccolte di memorabilia della pallacanestro a livello europeo. Vanta infatti oltre mille uniformi indossate dai primi decenni del ‘900 fino ai giorni nostri tra cui quelle di campioni leggendari del basket come Larry Bird, Michael Jordan e Drazen Petrovic, le scarpe autografate di Shaquille O’Neal, la maglia donata dagli Harlem Globetrotters a Papa Francesco.

E poi centinaia di gagliardetti, trofei, giochi in scatola d’epoca, gadget e accessori di ogni genere tra cui i primi orologi dei 24 secondi introdotti negli USA nel 1954, attraversando l’NBA e l’ABA, i college americani, ma anche le squadre nazionali e di club, la pallacanestro femminile e il mondo degli arbitri. Senza tralasciare la pallacanestro pesarese, dalle prime maglie ai trofei vinti dalla Victoria Libertas, dalle foto storiche alla Carpegna Prosciutto Pesaro Basket dei nostri giorni.

A impreziosire il tutto l’allestimento di una biblioteca tematica che contiene circa 2.500 libri, i primi regolamenti del gioco della pallacanestro, tutte le riviste delle 3 testate storiche Superbasket, American Superbasket e Giganti del Basket.

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La divisa della Nazionale italiana di basket alle Olimpiadi di Roma 1960. (Foto di Angelo Spagnuolo)

L’inaugurazione, a cui erano presenti le istituzioni civili e militari cittadine, è stata preceduta da una tavola rotonda moderata da Umberto Zapelloni, giornalista sportivo che ha cominciato a scrivere proprio sulle pagine di Superbasket. A raccontare preziosi e inediti aneddoti su Aldo Giordani e il basket che fu tra gli altri Dan Peterson, allenatore statunitense, giornalista, commentatore sportivo e direttore di Superbasket nella sua versione cartacea; Valerio Bianchini, coach del primo storico scudetto conquistato dalla Vuelle Pesaro e vincitore di tre campionati con tre società differenti –Cantù, Roma e Pesaro; Sergio Tavčar, storica voce di Tele Capodistria che durante la serata ha anche ricordato Pero Skansi, coach recentemente scomparso che sapeva rendere semplici le cose difficili, un grande conoscitore del gioco della pallacanestro con il quale discutere di questo sport rappresentava un’appagante ed esclusiva esperienza intellettuale.

A guidare poi i presenti tra i numerosi memorabilia in mostra il curatore Alberto Cecere, che ha iniziato la visita con questa accattivante provocazione: «Da Pesaro lanciamo la sfida agli Stati Uniti, e se il basket fosse nato in Europa? Ufficialmente questo sport sorge nel 1891 negli States, ma in mostra abbiamo un documento che potrebbe smentire questa origine. – ha raccontato Cecere ripercorrendo la storia della palla a spicchi – Si tratta di una copia del giornale “La ginnastica” del 1880 in cui viene descritta una pallacanestro embrionale giocata e osservata a Francoforte. Questo potrebbe riscrivere la storia di questa disciplina».

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Alberto Cerere illustra il documento. (Foto di Angelo Spagnuolo)

Colpiti da questa suggestione, consapevoli che dietro ogni maglia esposta, ogni cimelio, ogni oggetto ci siano passione, sacrifici, tifo, abbiamo proseguito con curiosità ed emozione la visita della mostra che promossa dal Comune di Pesaro, Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, Pesaro Musei e Superbasket sarà fruibile fino al prossimo 4 giugno.

 

Foto copertina – I memorabilia della mostra organizzata al Centro Arti Visive da Superbasket. (Foto di Angelo Spagnuolo)

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