Fondata nel 1968, Art Bruxelles è una delle più antiche e rinomate fiere d’arte contemporanea, ormai un appuntamento imperdibile nel calendario artistico internazionale che ogni anno accoglie circa 25.000 visitatori.
La 39esima edizione, svoltasi dal 20 al 23 aprile 2023, si è conclusa da poco e ha ospitato 152 gallerie provenienti da 32 paesi. Oltre 800 artisti divisi in tre sezioni: ‘Discovery’ ha portato gli ultimi talenti emergenti dell’arte contemporanea, ‘Prime’ si è concentrata sulle opere di alcuni degli artisti più interessanti e influenti del nostro tempo e ‘Rediscovery’ ha contribuito a riportare l’attenzione sui nomi dimenticati o sottovalutati del XX secolo.
Quest’anno la fiera, che si è trasferita al Centro espositivo di Bruxelles Expo, ha voluto enfatizzare i lavori incentrati principalmente sulla tecnologia e sull’intelligenza artificiale, senza dimenticare la spiritualità e i temi razziali, di genere o di identità. Diverse opere hanno inoltre affrontato anche il tema del movimento e dello sport. Andiamo allora a scoprirle.
La Galleria Septieme di Parigi ha presentato Lock Room della MotoGP dello scultore Louka Anargynos. Uno spogliatoio MotoGP di 25 mq contenente tute da motociclista in ceramica appese ai ganci e in attesa dei corridori e che, al posto dei loghi e degli sponsor, presentano scritte come fag, pédale o sissy, che nello slang francese sono termini dispregiativi per gli omosessuali in un confronto con il modello eteronormativo.
I surfisti di ‘Vibrazioni’, tele del raffinato artista, grafico e illustratore contemporaneo Jean Jullien, noto soprattutto per la sua stilizzazione giocosa e l’approccio minimalista che enfatizza principalmente la comicità delle situazioni ritratte, sono a Bruxelles con la Galleria belga Alice che ha presentato anche ‘Le partite di basket’ di Brian Lotti
. I dipinti a olio di questo artista americano sono saturi di colori vivaci ispirati alla spontaneità dell’evento, che sia un torneo di tennis o un tuffo in piscina.
A metà tra surrealismo oscuro, erotismo e umorismo intimo, l’artista tedesca Sibylle Ruppert ha esposto le sue opere intrise di un’estetica brutale. Tra queste anche un dipinto del 1978, Boxer, in cui si può assistere al movimento – catturato magistralmente – di un pugno al volto che modella e torce gradualmente il viso sotto la forza del colpo del pugile.
Da una prospettiva leggermente diversa, che esamina la relazione tra immagine e testo, anche la fotografia vernacolare di Agnese Geoffrey che, prendendo frammenti di vecchi telegrammi e organizzandoli opportunamente in fotografie in bianco e nero, riprende l’atmosfera della boxe.
Se le opere di Vojtěch Kovařík, artista della Repubblica Ceca, il cui marchio di fabbrica sono i ritratti anche di eroi antichi in cui confonde i confini tra ruoli di genere tradizionali sfidando le norme stabilite, traggono spesso ispirazione dalla boxe, a Bruxelles invece ha esposto il suo dipinto Despoina, presentato dalla galleria brasiliana Mendes Wood Dm.
Foto copertina – Brian Lotti, Chinatown Court 2, 2022. (Foto da alicebxl.com)