Parte da lontano… il connubio tra sport e design italiano

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A Milano, durante la Design Week, si celebra il meglio del design contemporaneo e delle nuove tendenze di arredamento. Ma il design italiano non si limita alle passerelle milanesi, ha anche una storia ricca di importanti contributi nei Giochi olimpici e paralimpici. E non è solo una questione di medaglie e torce. Il design italiano è stato capace di unire estetica e funzionalità in molti aspetti delle competizioni sportive.

Chi non ricorda la torcia dei Giochi olimpici invernali di Torino 2006, un’icona di design firmata Pininfarina. Presentata nel 2005, la torcia rappresenta una reinterpretazione moderna della tradizionale fiaccola. La sua forma dinamica, che richiama la punta dello sci e la Mole Antonelliana, simbolo di Torino, è un chiaro esempio di come il design italiano possa mescolare tradizione e innovazione. Un’icona che diventerà espressione di un’edizione dei Giochi invernali indimenticabili, una Olimpiade in grado di modificare il look e l’imprinting territoriale del capoluogo torinese. Una Olimpiade che vedrà per la prima volta un cartellone – che si possa definire tale – eventi culturali al fianco delle competizioni sportive.

I nostri lettori più adulti non avranno invece di certo dimenticato le medaglie di Cortina d’Ampezzo 1956, progettate da Costantino Affer, diventate iconiche nel panorama delle Olimpiadi Invernali. Ogni dettaglio fu curato con attenzione: dalla testa stilizzata di una donna al Monte Pomagagnon, uno dei principali simboli dei Giochi. Medaglie che possiamo definire un vero capolavoro di design, in grado di rappresentare iconograficamente al meglio lo spirito delle Olimpiadi.

Le canadesi Beckie Scott e Sara Renner in posa con la loro medaglia d’argento a Torino 2006. (Foto di Bjarte Hetland, CC BY-SA 3.0 DEED)

Le medaglie di Torino 2006, invece, sono un esempio di come il design possa raccontare la storia di un paese. Realizzate dalla Ottaviani International – di cui noi di Overtime Festival andiamo molto fieri visti la vicinanza territoriale! – e dalla squadra di grafici del Toroc, richiamano la tipica piazza italiana. Cerchio perfetto. Spazio vuoto al centro. I dettagli, come gli anelli, le monete antiche e gli ornamenti, parlano della ricca tradizione italiana. La scelta di non cucire il nastro in cima alle medaglie è un tocco di design che le rende uniche.

Altro esempio di design iconico sono le medaglie dei Giochi di Roma 1960. In un’inversione rispetto alla tradizione, il campione olimpico è ritratto sul davanti. Sul retro troviamo la tradizionale dea della vittoria. Il suo design, creato dall’artista fiorentino Giuseppe Cassioli, è diventato un grande classico nel mondo delle Olimpiadi.

Abebe Bikila portato in trionfo a Roma, qualche istante prima di indossare al collo la sua medaglia d’oro. (Foto di Mondadori Portfolio/Sergio del Grande, da Club de atletismo Paris, in pubblico dominio)

Ma il design italiano non si ferma al passato. Milano-Cortina 2026 si prepara a celebrare l’eccellenza italiana anche nel design. Sebbene i dettagli delle torce e delle medaglie siano ancora top secret, l’impegno per la sostenibilità e l’estetica italiana è già evidente. La sede della Fondazione Milano Cortina 2026 è un esempio tangibile della sua “mission”. La baita di montagna situata al 44º piano della Torre Allianz, progettata dall’architetto Arata Isozaki, è stata infatti realizzata utilizzando legno recuperato dalla tempesta Vaia del 2018. Il progetto non solo sottolinea l’impegno per la sostenibilità, ma rappresenta anche un perfetto connubio tra tradizione e innovazione, caratteristica fondamentale del design Made in Italy.

Da Torino a Roma, fino a Milano Cortina 2026, il design italiano continua a ispirare e a stupire, perché lo sport e il design possono andare oltre la competizione, perché possono diventare un’espressione culturale e artistica.

 

Foto copertina – La torcia olimpica di Torino 2006. (Foto di Raffaele Sergi, CC BY 2.0 DEED)

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