Un nonno, Jules Rogge, ciclista di talento, che ha pedalato al servizio della leggenda del ciclismo Cyriel Van Hauwaert, soprannominato il Leone delle Fiandre, poco dopo la fine del secolo scorso. Un papà, Charles Rogge, atleta, canottiere e giocatore di hockey su prato, con alcuni titoli nazionali all’attivo.
Jacques Rogge, conosciuto come presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), lo sport ce l’ha nel sangue, come l’amore per Ghent di cui è originario e presso la cui Università si laurea in medicina. A diciassette anni diventa campione del mondo di vela nella classe Cadetti, poi campione belga nella classe Finn. Si prepara per i Giochi olimpici e viene selezionato per i Giochi del Messico nel 1968. Nella stessa disciplina partecipa altre due volte ai Giochi, nel 1972 a Monaco e nel 1976 a Montreal, ma non porta a casa nessuna medaglia.
Intanto, mentre è in Inghilterra per specializzarsi in ortopedia, rimane affascinato dal rugby e quando torna in Belgio, prima si iscrive alla sezione rugby dell’Asup – Associazione Sportiva Universitaria Bruxelloise – perché a quel tempo a Ghent non esisteva un club di rugby, e poi fonda, insieme agli amici, il Ghent Rugby Football Club. E Jacky, come lo chiamano gli amici, anche in questo riesce piuttosto bene. Tanto da essere selezionato dieci volte per la squadra nazionale di rugby belga.
Ma Rogge non partecipa ai Giochi solo come atleta. Nel 1973 diventa membro del Comitato Olimpico e Interfederale Belga (Boic), vicepresidente nel 1981 e presidente dal 1989 al 1992. Sempre nel 1989, e fino al 2001, assume la carica di presidente dei Comitati Olimpici Europei. Dal 1991 è membro del Cio e dal 1998 lo diventa del comitato esecutivo. Dai Giochi invernali di Innsbruck del 1976 a quelli estivi di Seul del 1988, per cinque volte, è capo della delegazione belga. I primi Giochi olimpici sotto la sua presidenza sono quelli invernali di Salt Lake City nel 2002 e i Giochi estivi di Atene due anni dopo.
Jacques Rogge è il primo presidente a scegliere il villaggio olimpico invece di un albergo a cinque stelle. Vuole il contatto diretto con gli atleti. Si impegna fin dall’inizio in una grande operazione di pulizia, dopo gli scandali di corruzione di cui era stato protagonista il predecessore Samaranch, e la sua politica di tolleranza zero verso corruzione e doping gli fa aggiudicare il soprannome di Mister Clean. Nel 2009 inizia il suo secondo mandato alla presidenza del Cio. Nel 2017 riceve l’Ordine Paralimpico, il più alto riconoscimento per chi ha contribuito allo sviluppo del movimento paralimpico nel quale Rogge crede fortemente.
Anche i suoi legami con l’Alma Mater rimangono indissolubili. Nel 2002 gli viene conferito il dottorato onorario, nel 2015 gli viene intitolato un nuovo laboratorio di ricerca nel campus di Dunant: The Sport Science Laboratory – Jacques Rogge e nell’ottobre 2023, a due anni dalla sua scomparsa, viene inaugurato il Centro Studi Olimpici Jacques Rogge (Josc).
Foto copertina – Jacques Rogge insieme, almeno idealmente, a Pierre de Coubertin. (Foto di Atr1992, CC BY-SA 3.0 DEED)