Da Biccari alla 500 Miglia di Indianapolis: Ralph de Palma, il Dorando Pietri dell’automobilismo

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Biccari è un borgo piazzato su un poggio del Subappennino Dauno, in provincia di Foggia. Offre un panorama mozzafiato, un’ottima cucina montanara con un tartufo da mandarti in paradiso, una torre bizantina del XII secolo e numerose chiese. È qui, in questa terra, che il 19 dicembre 1882 nasce il protagonista della nostra storia. È qui che nasce Raffaele De Palma, molto meglio conosciuto come Ralph De Palma, uno dei migliori piloti automobilistici di sempre.

Come possa aver fatto una carriera del genere un nativo di Biccari è presto detto. All’età di 10 anni la famiglia di Raffaele emigra –  come migliaia di altre famiglie italiane – verso gli Stati Uniti, verso la terra promessa. Prima lo sbarco a Ellis Island e poi un misero appartamento a Brooklyn, dove papà De Palma apre una barberia. Il piccolo Raffaele diventa subito Ralph, aiuta nella bottega di famiglia e fa altri piccoli lavori per portare a casa qualche cent. C’è una cosa che però lo attira tantissimo e che serve anche a tenerlo lontane da compagnie famigerate: la corsa. Inizia con la bicicletta e nel 1899 a 17 anni vince la sua prima gara. Tre anni dopo diventa ciclista professionista e vince coppe e trofei a ripetizione. Va fortissimo sulle due ruote, anche su quelle motorizzate: già, perché De Palma comincia a correre e vincere, of course, anche nel motociclismo. Correre gli dà una sensazione di potere, di libertà, gli permette di non essere più solo un figlio di immigrati pizza e mandolino ma uno da battere, uno con cui devi fare i conti. È il modo per lui più congeniale per il riscatto sociale. Ralph De Palma è un combattente, è uno che non molla, che ha un coraggio fuori dal comune.

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Ralph De Palma in sella a una Merkel. (vanderbiltcupraces.com)

Siamo agli albori delle corse motorizzate, di fatto Ralph e gli altri – compreso suo fratello Giovanni, ribattezzato John – sono veri e propri pionieri. Ma sono eventi sportivi che rapidamente catalizzano l’interesse di centinaia di migliaia di appassionati, negli USA come in altre parti del mondo. Presto l’automobile muove un giro d’affari superiore a quello delle moto e quindi De Palma passa alle quattro ruote. A cavallo tra il 1908 e il 1909 il biccarese comincia la sua carriera automobilistica dettando subito legge. Nel 1911 vince la prima edizione della Milwaukee Mile ma è l’anno dopo che entra nel mito pur senza vincere. Siamo ad Indianapolis, alla seconda edizione della 500 miglia che appena nato è già diventato un appuntamento imperdibile. Alla guida della sua Mercedes grigia numero 4, De Palma parte piano ma poi al secondo giro è già in testa e non molla il piede dall’acceleratore. Arriva ad avere undici minuti di vantaggio, equivalenti a più o meno cinque giri e mezzo di pista dell’ovale. Sembra fatta.

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Ralph De Palma e Rupert Jeffkins spingono la Mercedes numero 4 verso la leggenda. (indianapolismotorspeedway.com)

E invece a due giri dal termine, dopo 196 tornate al comando, la macchina lo molla: c’è un’avaria, non si ha il tempo di controllare e mettere a posto. De Palma prova a spingere ma il mezzo non lo aiuta e a poco meno di un giro dalla fine lo abbandona del tutto. A quel punto se non chiunque ma in tanti avrebbero optato per il ritiro. De Palma no. Scende dall’auto e insieme al suo meccanico Rupert Jeffkins spinge la Mercedes cercando disperatamente di arrivare al traguardo. Ci arrivano, spinti anche dalla folla che capisce la difficoltà e apprezza la follia. Arrivano undicesimi: vince Joe Dawson, ma il pubblico è tutto per De Palma in una sorta di deja vu della maratona di Londra 1908 con Dorando Pietri.

Bisogna aspettare tre anni ma l’occasione per la rivincita arriva. 31 maggio 1915, si deve correre sabato 29 ma un nubifragio si abbatte sulla pista e di domenica non si corre, è il Giorno del Signore. Lunedì invece è il Giorno di De Palma, che conduce per 132 tornate e trionfa sempre in sella ad una Mercedes. Si chiama già Ralph ma non ha ancora la cittadinanza americana: questo significa che è il primo e unico italiano ad aver vinto la mitologica 500 miglia di Indianapolis. In quella corsa De Palma precede Dario Resta, che vincerà nel 1916: è nato a Faenza ma ha passaporto inglese e con quello gareggia.

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Ralph De Palma al volante di una Packard Special, in compagnia di Joe Boyer, Dario Resta e J. G. Vincent. (calisphere.org)

Nella sua carriera Ralph De Palma da Biccari, correndo anche con macchine FIAT, ha vinto 2557 delle 2889 gare a cui ha partecipato tra USA ed Europa ed ha stabilito il record del mondo di velocità (241 km/h su una Packard a Daytona Beach il 12 febbraio 1919). È stato campione nazionale negli Stati Uniti e in Canada. Ma forse il merito più grande del pilota biccarese è stato quello di diventare un simbolo per tutti gli immigrati italiani, un eroe, uno che ce l’ha fatta, uno che ha mostrato che gli italiani ci sapevano fare. Un orgoglio e un esempio da seguire, in primis per suo nipote Peter De Paolo – figlio della sorella – che intraprese la carriera dello zio e nel 1925 portò in famiglia un altro titolo della 500 miglia. E per Enzo Ferrari, che più volte ha indicato in De Palma colui che gli ha dato la spinta necessaria per sognare in grande.

Ralph De Palma è morto a causa di un cancro il 31 marzo 1956 ed è sepolto nel cimitero della Santa Croce a Culver City, in California. Ha avuto premi e riconoscimenti nella sua patria adottiva ma quasi niente in quella natia. Ecco, siamo ancora in tempo per rimediare e dare a questo fuoriclasse assoluto un posto stabile nella nostra memoria sportiva.

 

Foto copertina – motorinews24.com

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4 Commenti

  1. […] su un palcoscenico, come scoprirono vent’anni fa i ricercatori Stefano Guerra ed Enrico Solito. Il brano scritto su Dorando Pietri ha invece fatto nascere un mito e una leggenda. Il mito è lui: il maratoneta emiliano. L’uomo che anziché vincere come tanti, perse come […]

  2. Maurizio De Tullio 22 Maggio 2021 al 1:41 - Rispondi

    Complimenti, caro Ronzulli, per l’articolo e per le belle foto scelte a corredo. Ottima la descrizione del personaggio e delle sue incredibili gesta sportive, oggetto del recente e bellissimo docufilm dedicato a Ralph De Palma dal regista romano (di origini biccaresi) Antonio Silvestre, eccezionalmente presentato alla Camera dei Deputati il 5 luglio 2020. Film che, corre l’obbligo segnalarlo a lei e ai suoi lettori, è presente da febbraio 2021 sulle piattaforme cineweb Amazon e Chili.
    Un solo dettaglio, che spiace essere sfuggito proprio a uno come lei, vista la sua nascita foggiana, comune alla mia. Mi aspettavo, cioè, che citasse l’autore del libro – Maurizio De Tullio – che per primo, nel 2006, ha raccontato agli italiani, nei minimi particolari, la vicenda sportiva e umana di Ralph De Palma, dal quale nel 2019 è stato poi tratto l’omonimo film di Antonio Silvestre.
    L’autore sono io, e pubblicai il libro, quindici anni fa, grazie a un amico piccolo editore, curiosamente suo quasi “cognonimo”, Arcangelo Renzulli, pure di Foggia.
    Spero che nella nuova ampliata edizione, che faremo presto, vorrà riconoscerci questo piccolo merito. Cordialmente.
    Maurizio De Tullio (Foggia)

  3. ARCANGELO RENZULLI 22 Maggio 2021 al 10:11 - Rispondi

    Buongiorno, mi chiamo Arcangelo Renzulli, e sono stato l’editore di un libro scritto da Murizio De Tullio, unico e primo in Italia, ad aver raccontato, avendone fatte adeguate ricerche durate oltre 2 anni, la incredibile vita di Ralph De Palma. Ho apprezzato il suo articolo nei testi e nelle immagini sperando di trovare un riferimento alle fonti da cui le notizie riportate nell’articolo sono tratte. Se di prima mano, nulla questio, ma poichè l’articolo è abbastanza recente (luglio 2020, mese in cui è stato presentato il docu-film presso la Camera dei Deputati) si può legittimamente pensare che le fonti ispiratrici siano il docufilm e il libro da cui lo stesso docufilm ha preso vita. Come direbbe il Manzoni, se è piaciuta la storia, si voglia bene ha chi l’ha racconata e anche un pochino a chi l’ha raccomodata. Del resto citare le fonti fa parte del nostro mestiere. Grazie.
    (“Ralph De Palma: Storia dell’uomo più veloce del ondo che veniva da Foggia”, di Maurizio De Tullio, Edizioni Agorà, 2006).

  4. ARCANGELO RENZULLI 22 Maggio 2021 al 15:07 - Rispondi

    Buonasera,
    come faccio a rileggere il mio commento precedente. Non trovo traccia del mio commento. Se non gradito, potrei essere informato del perchè della sua rimozione. Grazie

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