Foto copertina – Manchester City on Twitter
Quando nel maggio 1967 a Manchester nasce Noel Gallagher, lo United di Best, Charlton e Law ha appena vinto il campionato. Il neopromosso City è invece arrivato 15esimo, ma già l’anno successivo riuscirà a conquistare il titolo. Per i celesti di Manchester saranno anni belli che continuarono poi per tutti i settanta con trionfi in casa e in Europa. Solo la retrocessione in Second Division del 1984 aprirà un ciclo buio. Ma Noel ormai è diventato un vero tifoso della squadra. Al Maine Road lo aveva portato per la prima volta il padre, un irlandese d’origine trapiantato a Manchester. Proprio nell’impianto del cuore gli Oasis faranno il loro primo concerto in uno stadio. Davanti a 40mila persone, quello del 1996 è uno show considerato epocale dai fan della band.
Nella copertina del loro primo album “Definitely Maybe” si era intravista la foto di Rodney Marsh, talentuoso attaccante dei Citizens della prima metà dei Settanta. In quella stessa immagine c’è anche George Best, perché i fratelli Gallagher, soprattutto Noel, hanno sempre stimato il genio nordirlandese. Nel video di “Live Forever” appare un’istantanea di Bobby Moore, vecchio capitano dell’Inghilterra che nel 1966 in casa ha vinto l’unico titolo mondiale.
Oggi Noel Gallagher compie 53 anni e, dopo il periodo con gli Oasis, da un decennio ha la sua band. Noel Gallagher’s High Flying Birds non ha in formazione il fratello Liam, con cui da sempre fatica ad andare d’accordo.
Gli ultimi anni da tifoso del Manchester City sono stati per lui splendidi. Dalla vittoria della Premier con Mancini e Balotelli al ciclo di Pep Guardiola, di cui è diventato amico. Nel marzo scorso è sceso negli spogliatoi della squadra, dopo la vittoria della coppa di Lega inglese per il terzo anno di fila.
A proposito di coppa di Lega, tutta la tensione di Gallagher durante i rigori che sanciranno la vittoria della Capital One Cup 2015/2016.
“Because maybe, you’re gonna be the one that saves me
And after all, you’re my wonderwall
Today was gonna be the day
But they’ll never throw it back to you”.
Con i giocatori Noel ha cantato Wanderwall, che non è l’inno ufficiale del club, ma ormai poco ci manca.
Scena che si è poi ripetuta anche a maggio, dopo la vittoria della Premier.
Non è così raro trovare collegamenti tra il football e il rock inglese. Rimaniamo a Manchester, sponda City. Johnny Marr, il chitarrista degli Smith, non solo ne è tifoso ma ha giocato anche nelle giovanili. Altro fan del City è stato Ian Curtis, cantante dei Joy Division, morto nel 1980 quando il Manchester City viveva un periodo tutt’altro che luccicante.
Oltre al fratello Liam, anche il vecchio bassista degli Oasis tifa City. La passione per il calcio di Paul McGuigan è tale che nel 1997 è stato coautore di un libro sul leggendario Robin Friday.
Un commento
[…] Pedrini in compagnia di Noel Gallagher, tifoso bresciano d’adozione. […]