GEOpard, parte la corsa sul web

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Tre doverose premesse. Non ho mai fatto atletica leggera. Adoro le telecronache di Franco Bragagna. Nella mia vita ho sempre corso.

Ai tempi della scuola è capitato a tutti. Forse per evitare un’interrogazione in fisica, forse per dimostrare alla nostra vicina di banco che poi non eravamo così male, o forse perché avevamo tanta birra nelle gambe. La corsa campestre ha accompagnato generazioni di noi giovani italiani. Sali e scendi in falsopiani, come piccoli Francesco Panetta tra quei paletti uniti da nastro segnaletico per lavori stradali rigorosamente bianco e rosso. Con l’obiettivo di arrivare prima di quelli della 5A. E di non rompersi una caviglia su terreni sabbiosi e malandati. Per non parlare del mitico test di Cooper, quello che misura la resistenza di un atleta – o di uno studente. Passo costante e pochi sprint. Perché l’obiettivo è passare quei terribili trenta minuti correndo in cerchio, sperando che passino velocemente. Respiri chi può!

Ma con gli anni si matura e si imparano ad apprezzare aspetti che da liceale non riesci a capire. E quale strumento migliore di una bella corsa per liberare la mente? Immergersi nella natura, scoprire vicoli e segreti delle nostre città, correre in angoli sperduti non raggiungibili se non con le nostre scarpette bianche (non sono amante delle scarpe troppo colorate). Sappiamo che la panacea per ogni male non esiste, ma la corsa, con la sua innata capacità di sviluppare endorfine – sostanze chimiche prodotte dal cervello con una potente azione analgesica ed eccitante – può essere un ottimo strumento per allontanare pensieri negativi e malumori. Un’occasione per regalarci belle sensazioni, per stare bene.

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La corsa, una delle specialità cardine dell’atletica leggera, viene spesso considerata come uno sport individuale, ma dalle prossime settimane potrete cambiare la vostra opinione. Si chiama GEOpard la nuova piattaforma online di FIDAL, nata con l’obiettivo di utilizzare la corsa come strumento per prevenire e combattere la radicalizzazione, a tutti i livelli, creando una comunità europea di runners amatoriali all’interno della quale ciascun user della piattaforma si senta libero di costruire nuovi legami, socializzando e condividendo la passione per la corsa, sia virtualmente che fisicamente. Uno strumento in grado di veicolare nuove amicizie e relazioni, contrastando l’esclusione e la marginalizzazione di soggetti ritenuti “a rischio”. Una piattaforma per alleviare le nuove solitudini, inclusa quella digitale che stiamo vivendo in questi ultimi mesi.

GEOpard non conosce differenze di preparazione atletica. Non conosce differenze di orientamento sessuale, religioso, etnico, economico. GEOpard non giudica. GEOpard è per tutti. Per chi si approccia alla corsa e per chi corre già da tempo; per chi si pone degli obiettivi e per chi ha solamente voglia di stare in compagnia facendo attività sportiva.

La piattaforma permette agli utenti di registrare le proprie corse, partecipare a eventi organizzati da altri, creare nuovi appuntamenti sotto forma di gare, allenamenti o obiettivi. Sarà possibile confrontarsi con gli altri iscritti e ricevere suggerimenti. Ma anche interfacciarsi con la maggior parte delle applicazioni (Strava, RunKeeper, Garmin e molte altre) e dei dispositivi già disponibili sul mercato.

Il progetto, grazie al quale i runner potranno conoscersi, allenarsi insieme, anche se a distanza, gareggiare insieme, anche se in maniera virtuale, è cofinanziato dalla Commissione Europea e coinvolge 5 Paesi dell’UE: Italia, Belgio, Germania, Estonia e Portogallo. Un’ottima occasione per restare uniti, insomma, in un’epoca in cui la socialità viene mortificata.

Tre le rubriche fisse: Pardy Talks dedicata alle interviste sul mondo dello sport, dei giovani e dell’Europa; Pardy Roads dedicata ai consigli sul running amatoriale e sulle migliori app per la corsa; Pardy Memories dedicata a racconti su sport, giovani, integrazione, inclusione, curiosità.

Tre i partner italiani di progetto: Save The Children, Cittadinazattiva e Overtime Festival.

«Abbiamo la fortuna di avere a disposizione degli strumenti in grado di garantirci un altissimo livello di socialità, ma che al tempo stesso ci portano inesorabilmente a isolarci dagli altri – ha dichiarato Luca Verrascina di GEOpard in occasione della presentazione del progetto in anteprima nazionale al Festival del Racconto e dell’Etica Sportiva 2020 -. Abbiamo perso il contatto diretto con l’altro e, in questo senso, la corsa può aiutarci a ritrovarlo. Correre è divertimento, fa bene alla salute, ci aiuta a venire a capo di diverse problematiche della vita quotidiana e, soprattutto, riesce a scongiurare il rischio della radicalizzazione e della solitudine dell’individuo».

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Luca Verrascina ospite di Overtime Festival 2020.

GEOpard, presente sui canali social Instagram, Facebook, LinkedIN, si rivolge ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, particolarmente sensibili alle tematiche social, ma non per questo meno soggetti alla sedentarietà e all’isolamento. Un progetto con l’obiettivo di incentivare i processi e le dinamiche di socializzazione attraverso la corsa, arrivando a unire in tutta Europa persone che coltivano la stessa passione. Quella per lo sport.

Iscrivendosi al portale geo-pard.com, oltre ad accedere ai dati relativi alle proprie sessioni di allenamento, i runner potranno condividere foto e video con i propri “colleghi”, ma anche prendere telematicamente parte a lezioni online o più semplicemente darsi appuntamento per correre insieme. Il primo appuntamento da non perdere? Il 26 febbraio alle ore 14, quando la piattaforma GEOpard sarà presentata sul canale ATLETICATV e sulla pagina Facebook di FIDAL.

Comincia la corsa sul web.

 

Foto copertina – Photoholgic on “Unsplash”

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