Teddy Tinling, tennis, stile e design

Nel 2024 compie 45 anni Love and Faults: Personalities Who Have Changed the History of Tennis di Teddy Tinling.

Pubblicato infatti agli inizi del 1979,  il libro ci parla delle tante personalità – Bill Tilden, Billy Jean King, Suzanne Lenglen, Gussy Moran, Jimmy Connors, Bobby Riggs, Lew Hoad – che hanno attraversato, e in alcuni casi cambiato, il mondo del tennis. L’autore, Cuthbert Collingwood – ‘Ted’ Tinling classe 1910, è stato un punto fermo nel circuito del tennis professionistico per oltre 60 anni ed è considerato il principale designer di abiti da tennis del XX secolo.

Massimo esperto mondiale di tennis femminile, ha vestito per oltre 30 anni la maggior parte delle campionesse ed ha avuto un ruolo essenziale sulla scena della moda tennistica dagli anni ’40 fino alla sua morte avvenuta nel maggio del 1990.

La copertina del libro.

Molte delle sue creazioni sono oggi conservate all’ Australian Tennis Museum  che ha realizzato una straordinaria collezione che comprende gli originali Tinling disegnati per Mary Hawton, Jan O’Neill, Lesley Bowrey, Margaret Court, Dianne Balestrat, Judy Dalton e Karen Krantzcke e che mostra il suo genio creativo.

Dai vincoli della tradizione ‘in bianco’ di Wimbledon al libero sfoggio dei colori del circuito Virginia Slims in America a partire dai primi anni ’70, la carriera di Tinling, all’avanguardia e sempre pronto a sfidare le norme della moda dell’epoca,  ha attraversato decenni e continenti. Era orgoglioso del suo successo in America come designer britannico e curioso di sperimentare nuovi tessuti, come ad esempio il terylene (creato agli inizi degli anni ‘40 da un gruppo di scienziati britannici e  pubblicizzato come una fibra miracolosa che poteva essere indossata per 68 giorni di fila senza stirare e avere ancora un aspetto presentabile) con il quale realizza la gonna bianca di Mary Hawton o il lurex con il quale crea un abito per Karen Krantzcke.

Dalla controversa biancheria intima indossata da ‘Gorgeous Gussie’ Moran nel 1949 ai modelli per Billie Jean King nella partita Battle of the Sexes nel 1973 e oltre, Teddy sin dai suoi esordi, si ritaglia una nicchia unica nel tennis femminile.

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Billie Jean King prima della “Battaglia dei Sessi” del 1973, “scortata” verso il campo dai suoi sostenitori. (Foto di Associated Press, da usatoday.com, in pubblico dominio)

Amante delle sfide, prova a introdurre per Wimbledon sottili bordini colorati, monogrammi o fodere di gonne che sollevano comunque le ire dei funzionari, fino alla goccia che fa traboccare il vaso e cioè quella rosa brillante indossata da Maria Bueno nel 1962  e a causa della quale appena quattro mesi dopo vengono banditi i colori dal torneo.

Anche nel rispetto delle normative di Wimbledon, disegna meravigliosi outfit come quelli per Margaret Burston, per Jan O’Neill (di cui era famoso il rovescio a due mani) o come la creazione soprannominata ‘abito da sposa’, realizzata per Lesley Turner all’epoca del suo matrimonio con Bill Bowery.
A volte aggiunge un tocco d’oro all’interno delle pieghe o delle giacche ricamate in oro, altre, come nell’abito in piqué di seta bianco realizzato per Lesley Bowrey, fa un uso sottile del colore nei fiocchi gialli sullo scollo e sulla gonna.

È il circuito americano, quando diventa il designer ufficiale per il torneo Virginia Slims, a lasciargli molta più libertà di sperimentare con il colore. Ed ecco che nero, arancio, rosso, blu, rosa, giallo, celeste iniziano a vestire le atlete.

Tinling cerca sempre di catturare la personalità e lo stile unico delle giocatrici che veste e con loro quali stringe molte amicizie durature.

Con la Simpson, azienda di abbigliamento sportivo, inizia poi a disegnare anche per il grande pubblico e il suo nome diventa per tutti sinonimo di moda tennistica.

 

Foto copertina – Rod Humphries e Ted Tinling in posa con i libri di quest’ultimo. (Foto di Lynne Humphries donata da Rod Humphries, CC0)

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