Campione olimpico di salto in alto nel 2004 e appassionato hobbista dei Lego. Lo svedese Stefan Holm nel corso degli anni ha realizzato con i mattoncini più famosi al mondo alcune creazioni, molte delle quali legate all’atletica e nel 2018 ha pubblicato “Spettacoli sportivi svedesi, costruiti e raccontati da Stefan Holm” (Svenska sportbitar, byggt och berättat av Stefan Holm), libro in cui con la sua vasta collezione Lego ha ricreato pezzo per pezzo 21 dei momenti più iconici della storia sportiva svedese moderna, tra cui il record mondiale di salto in alto indoor di Kajsa Begqvist, il titolo mondiale di eptathlon di Carolina Kluft nel 2003, la vittoria nella corsa a ostacoli olimpica di Anders Garderud nel 1976, l’impareggiabile parata di Ravelli alla Coppa del Mondo del ‘94 contro la Romania e la storica vittoria di Björn Borg su McEnroe nel 1980.
141 pagine in cui Holm spiega come ‘costruire’ giochi a tema atletico per veri e propri Campionati mondiali di atletica leggera. Una pista da corsa per una gara in cui è un dado a determinare di quanto devono spostarsi gli atleti durante il proprio turno; un tappetino di atterraggio per il salto in alto e una serie di montanti, completi di traversa che può essere impostata su sette blocchi di altezza differenti e di nuovo usando due dadi si stabilisce se il giocatore può superare o meno la barra, a esempio da 7 in su la si supera, mentre qualsiasi valore inferiore è fallo e usando le stesse regole del salto in alto (tre falli a qualsiasi altezza e poi eliminazione) si vede chi salta più in alto.
Allo stesso modo si può fare praticamente con qualsiasi altra disciplina di atletica leggera: per il salto triplo si possono usare tre dadi, poi sommare i totali vedendo chi riesce a fare il salto “più lungo” con sei tiri ciascuno.
Stefan Holm racconta la storia degli eventi leggendari con umorismo e acutezza e questo rende il libro una festa per i fan dei Lego e per gli amanti dello sport. Le numerose e meticolose costruzioni, avvenute tutte nella sua stanza dei Lego, sono documentate da Mikael Solebris, fotografo e amico intimo dell’olimpionico che di sé dice “Ero un ragazzino solitario, quindi ho fatto le Olimpiadi, i Campionati del mondo e persino il Finnkampen con i Lego”. Il suo consiglio: “Usare l’immaginazione”.
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