La campagna Move To Zero, che sostiene la ricerca di un modello a zero emissioni di carbonio e zero rifiuti per lasciare il nostro mondo in condizioni migliori di come lo abbiamo trovato, è la conferma di quanto per Nike la sostenibilità sia da tempo un elemento centrale dell’etica del marchio.
Già dal 1992, con il programma Nike Grind, combinando scarpe da ginnastica usurate, scarti in eccesso e bottiglie di plastica, il marchio alato è riuscito a trasformare vecchi rifiuti in tesori (come i campi da basket e i campi in erba di Shanghai e di San Sebastian), riciclando oltre 60.000 tonnellate di materiali in nuovi prodotti.
Foto di Brian Lowe Photographer, CC BY-SA 4.0 DEED
Un ulteriore passo in avanti in questo senso è il nuovissimo campo da basket Shek Lei Grind a Hong Kong, nel quartiere residenziale di Kwai Chung, inaugurato poco più di anno fa – giugno 2021 – e scelto in quanto si trova in prossimità di 14 scuole primarie e secondarie.
La superficie è stata realizzata interamente con materiali NikeGrind, estratti da circa 20.000 paia di scarpe da ginnastica usate, in ulteriore linea proprio con la campagna Move to Zero, mentre per il design è stato scelto lo stile artistico unico del celebre illustratore e collaboratore Nike James Jarvis che ha sparso sul campo i suoi caratteristici personaggi sferici, che inseguono i propri sogni a canestro sul campo e sui muri vicini, e ha posizionato il logo retrò della girandola Nike a metà campo.
Inoltre, la collaborazione con Inspiring HK, organizzazione no-profit locale progettata per promuovere la mobilità sociale e l’inclusione attraverso la partecipazione attiva allo sport, ha inteso incoraggiare la programmazione giovanile e ha consentito di offrire accesso pubblico al tetto ristrutturato agli amanti del basket di tutte le età.
Non è il primo prodotto NikeGrind a Hong Kong – ricordiamo la statua ad Harbour City – ma è il primo grind court pubblico della città, un paradiso per i giocatori del quartiere residenziale, stravagante, colorato e super instagrammabile.
Foto copertina di Victor Cheng, da nike.com
