Inseguono un pallone da calcio, saltano in rete deviando un tiro di pallavolo, giocano a golf, sollevano pesi, volano sul tavolo per schiacciare la pallina da ping pong, nuotano nell’oceano, saltano in alto per eseguire una schiacciata.
Monica Kim Garza è una pittrice e scultrice americana nata nel New Mexico, cresciuta in Georgia e ora con sede ad Atlanta.
Le donne dei suoi dipinti allegri sono riflessi fantasy dell’artista, attraenti donne brune che si riferiscono alla sua eredità culturale – sua madre è coreana e suo padre è messicano. Sono donne sicure di sé, spesso nude in uno spettro di marroni. Grandi e adorabili con un fascino particolare. Le espressioni disinvolte a sfidare lo sguardo di chi osserva.
Una passione per il disegno che nasce quando è ancora una bambina. Da grande vuole fare l’artista, ma l’arte non è tra le opportunità che poteva darle la sua piccolissima città della Georgia. Si stupisce quando sente che nelle altre scuole si può studiare arte. “Da noi è solo sport” dice in un’intervista.
Ma non si dà per vinta e impara il mestiere da autodidatta. Visita la sua prima mostra d’arte a 18 anni quando il papà, che la sostiene, la porta all’High Museum di Atlanta. Studia pittura e disegno al California College of the Arts di San Francisco, ma non apprezza la sua esperienza universitaria e subito dopo la laurea nel 2010 inizia a viaggiare, zaino in spalla, attraverso il sud-est asiatico, insegna inglese in Corea, decide di andare in Perù per alcuni mesi e infine si trasferisce a New York. Sa che è il posto migliore per intraprendere una carriera nel campo delle arti.
Nel 2015, disegna una serie di tavole per la società di skateboard di New York 5Boro e, nello stesso anno, attira l’attenzione della New Image Art di West Hollywood, che organizza la sua prima mostra personale a ottobre, e della V1 Gallery di Copenaghen che la include in una mostra collettiva nel 2016.
All’inizio il suo interesse è per i media misti e appende cose sulle tele, ma dopo pochi anni si dedica alla pittura a olio, lavora a strati e costruisce le sue superfici per gradi con pennellate spesse che creano una texture tattile. Torna poi all’approccio multimediale misto della sua pratica precedente, con deliziose gocce di vernice che condividono lo spazio con un filo giallo che appare come schizzi di senape su triangoli di feltro che formano ombrelli da cocktail e soffice lana che vortica come fumo.
Appassionata di arte mesopotamica e in particolare della geometria delle raffigurazioni di persone maya, insieme alle figure e al colore sono anche le forme prominenti a giocare un ruolo fondamentale nelle opere di Garza e a rendere il suo lavoro inconfondibile.
Foto copertina – Basketball, Monica Kim Garza. (Foto di @monicakimgarza on Instagram)