Rocky Marciano e Robert Johnson

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  1. Quirino Marchegiano parte da Ripa Teatina, provincia di Chieti, Abruzzo.
  2. Maria Pasqualina Picciuto parte da San Galdo, provincia di Benevento, Campania.

Entrambi attraversano l’oceano su un piroscafo ed entrambi, dopo 14 giorni di viaggio,  arrivano a Staten Island dove vengono registrati e immatricolati.

A New York si conoscono e si sposano. Il primo dei sette figli muore. Il secondo è Rocco. Rocco Marchegiano. Energia inesauribile e passione per lo sport. Per tutti gli sport, in particolare per il baseball, il football americano e il basket.

La copertina del libro.

Ma sarà il pugilato a vederlo campione.

È Marco Pastonesi a raccontare i primi passi della storia di Rocky Marciano e lo fa intessendola, come con un ordito, con la storia del blues. In ‘Rocky Marciano blues. Una storia in quindici round e dodici battute’, della collana Vite Inattese, edizioni 66thand22nd, l’autore attraversa musica e boxe per raccontare nel suo stile inconfondibile la storia di uno dei più grandi campioni mai espressi dal pugilato. E così in un angolo del ring c’è l’imbattuto campione dei pesi massimi, con le sue origini italiane, i 49 match con 49 vittorie e 43 ko e nell’altro angolo ci sono loro, gli uomini e le donne del blues e del jazz, con voci e armoniche, pianoforti e trombe; con le loro origini afroamericane, le storie di razzismo, gli accordi con il diavolo, i colli di bottiglia, le notti nelle bettole e le sessioni in studio. Le corde del ring e quelle della chitarra.

Ma cosa c’entra Rocky Marciano con, ad esempio, Robert Johnson? C’entra a suon di pugni. E c’entra a ritmo di blues. Ed ecco che mentre Rocco impara a tirar di pugni, su un vecchio sacco militare riempito di trucioli di legno e appeso a un albero del cortile dallo zio, che così gli insegna a difendersi, Robert Johnson registra i suoi blues. È il 1937. Ne incide 59, ne sono sopravvissuti 42 che, ripresi da tanti (Rolling Stones e Blues Brothers per citarne due), hanno fanno la storia.

Foto Overtime/archivio Pindaro Eventi.

La cronaca di Dizzy Gillespie

Rocco batte Jersey Joe Walcott e vince il campionato del mondo. All’epoca non esistono le varie classificazioni massimi, leggeri, supermassimi e di campione ce n’è uno solo.

Il destro di Rocky che si abbatte sulla mascella di Jersey Joe viene ribattezzato Susie Q. come un ballo, una canzone. E l’ordito della trama torna a essere la musica. Come quella del concerto  jazz che viene organizzato a Toronto nella stessa sera della rivincita di Chicago, nell’Arena Stadium . A 800 chilometri di distanza suonano Charlie Parker al sassofono, Dizzy Gillespie alla tromba, Charlie Mingus al contrabbasso, Bud Powell al pianoforte, Max Roach alla batteria, i cinque musicisti più celebri, più bravi, più osannati e celebrati della scena del jazz. 70mila spettatori dal vivo, il mondo collegato via televisione e via radio aspettano di rivedere sul ring Marciano e Walcott. Tutti.

Foto Overtime/archivio Pindaro Eventi.

Più cinque, perché alla fine di ogni assolo Dizzy Gillespie esce di scena e va ad ascoltare il canale radio collegato con Chicago per poi aggiornare i suoi sul palco e anche gli spettatori sul match finché non torna dalle quinte con le mani nei capelli. Rocky Marciano ha battuto Jesse John Walcott per KO.

 

Foto copertina Overtime/archivio Pindaro Eventi.

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