Passione da indossare: la celebrazione del calcio e dei suoi eroi

passione da indossare

Nel vasto panorama culturale italiano, in cui lo sport e l’arte si accordano come corde di una chitarra in un’unica armonia, il Festival Overtime è sempre più punto d’incontro tra il calcio, e la sua ricca storia, e le molteplici forme di espressione artistica. Quest’anno, nell’edizione del 2023, il Festival presenta presso la Galleria Gaba di Macerata una mostra intitolata “Passione da Indossare”, curata in collaborazione con Nicola Calzaretta, avvocato lucano dal cuore toscano che, con la sua penna intrisa di passione calcistica, ha saputo tessere le storie dietro le maglie iconiche del nostro sport nazionale.

passione da indossare

Foto Overtime/archivio Pindaro Eventi.

Lasciatevi trasportare in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, dove ogni cucitura, ogni logo, ogni colore racconta una storia. Un’ode alla passione che brucia nei cuori di giocatori, tifosi e appassionati, trasformando semplici maglie da gioco in vessilli di leggende calcistiche. La mostra non è solo un tributo alle gesta sul campo, ma un’esplorazione dei valori, delle emozioni e dei legami che il calcio porta con sé.

Ecco qualche piccolo spoiler.

 

Ciro Ferrara: il cuore bianconero

500 partite e 21 stagioni in Serie A. 100 nelle competizioni internazionali. 49 con l’Italia. Gol, rovesciate spettacolari e colpi di testa brillano nel tabellino da difensore di Ciro che ha scritta pagine importanti della storia del calcio. e non solo di quello italiano.

Due grandi amori. Quello per il Napoli, che lo ha visto esordire a 18 anni e poi partire da capitano a 27 dopo due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e la Coppa Uefa nel 1990, e quello per la Juventus, alla quale approda nel 1994.

Marcello Lippi, che lo aveva allenato l’anno precedente in azzurro, lo vuole con sé in maglia bianconera. 11 annate. Conquiste da urlo. Ferrara diventa un pilastro della Vecchia Signora, uomo spogliatoio con la faccia da scugnizzo napoletana sempre accesa dal sorriso. Terzino destro e poi difensore centrale, marca gli attaccanti più forti della sua epoca e  gioca con i top player di livello assoluto di quegli anni: da Diego Armando Maradona, il più grande di sempre, ad Alessandro Del Piero, passando per Zinedine Zidane, altro fuoriclasse a cinque stelle.

C’è anche l’azzurro della Nazionale, ovviamente, e ci sono pure gli infortuni. E c’è il suo nome nel tabellino dei rigoristi nella fantastica notte dell’Olimpico della Champions bianconera. Lui, con il suo numero 2, a undici metri dalla storia.

Venerdì 6 ottobre momento “memorabilia” con Ciro Ferrara in Galleria Gaba.

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Foto Overtime/archivio Pindaro Eventi.

Sergio Pellissier: l’anima del Chievo

Gino Paoli, diversi anni fa, cantava “una lunga storia d’amore”, canzone che calza a pennello al particolare legame sentimentale, nato nel 2000 e che resiste ancora oggi, nonostante nomi e scenari diversi, tra Sergio Pellissier e il Chievo Verona, e il suo quartiere al centro del mondo. La colonna sonora di una favola, quella delle piccola squadra di provincia che arriva fino alla Serie A.

È il 2001 l’anno del debutto della compagine allenata da Gigi Delneri nel massimo campionato. Sergio è in prestito alla Spal, ma già la stagione seguente torna a casa e veste i colori gialloblu che non abbandonerà mai, fino al ritiro, a 40 anni, nel 2019. Vive in pieno tutta l’epopea del Chievo e lascia il segno con la maglia numero 31. Salite e discese con la vetta della qualificazione in Champions League al termine della tormentata stagione 2005-06.

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Foto Overtime/archivio Pindaro Eventi.

«Uno deve sentirsela la maglia addosso, altrimenti non potrà mai essere una bandiera». Ed ecco qui il segreto dell’infinito amore. Ricambiato. Per le emozioni di un popolo intero, assaporate in particolar modo il giorno dell’addio al calcio giocato. «Dalle testimonianze dei bambini e non ti rendi conto che non sta smettendo un signor nessuno ma qualcuno che ha portato avanti i sogni di tanta gente».

E continua ancora oggi Sergio a portare avanti il sogno di un Chievo che non esisteva più. Il presente è la Clivense, Pellissier ne è l’anima e il motore. Un’esperienza nuova, la scelta del coinvolgimento diretto dei tifosi e una squadra che lo scorso anno ha conquistato la Serie C.

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Foto Overtime/archivio Pindaro Eventi.

Napoli 22-23: il bacio della passione

La cornice è la stagione 2022-2023, l’opera d’arte è il terzo scudetto del Napoli, dopo un campionato stradominato. Il primo dopo l’epopea di Maradona. 33 anni di attesa per il popolo azzurro. E della stessa annata, d’oro, della conquista del tricolore dei ragazzi di Luciano Spalletti, il Napoli mette a segno anche un altro colpo indossando per una partita una maglia speciale, prodotto in edizione limitata.

È il 17 gennaio 2023, un martedì di Coppa Italia contro la Cremonese. La divisa bianca lascia spiccare l’immagine del rossetto delle labbra, nella classica rappresentazione del bacio stampato sulla guancia. Il senso è spiegato dal messaggio che il Napoli affida ai social.

O’ primmo ammore, e un enorme bacio con il rossetto stampato sulla maglia per onorare la festa di San Valentino. Base bianca, maniche color rosso-lacca e – appunto – lo smack, che occupa gran parte della casacca sotto gli sponsor. Un’iniziativa benefica, in quanto la società napoletana metterà all’asta le divise indossate dai calciatori per devolvere il ricavato a tre diverse onlus che combattono la violenza di genere in Campania: Dedalus Cooperativa Sociale, Le Kassandre e Le Forti Guerriere del Rione Sanità”.

La passione, l’amore, il sentimento, attraverso l’asta benefica, fanno raccogliere oltre 24.000 euro, con le maglie di Kim, Simeone e Meret che superano quota 1.000 euro ciascuna.

Anche così si è Campioni d’Italia.

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Foto Overtime/archivio Pindaro Eventi.

Un grazie di cuore all’Accademia di Belle Arti di Macerata e in particolare alla sua direttrice, la professoressa Rossella Ghezzi, per aver messo a disposizione di Overtime Festival la Galleria Gaba….e per aver accolto la mia idea di declinarla in un campo da calcio con un vero tappeto erboso!

 

Foto copertina di Overtime/archivio Pindaro Eventi.

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