Nail art e Giochi olimpici

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flo-jo

Tra le icone della mia adolescenza c’è sicuramente anche lei. Con le mie cugine la guardavamo gareggiare restando ammaliate dal suo stile inconfondibile, audace e appariscente. La donna più veloce del mondo era anche la più alla moda.

Il look olimpico di Flo-Jo era completamente diverso da quelli fino ad allora sfoggiati dalle sue colleghe e il suo stile qualcosa di mai visto prima nel mondo dello sport. Era straordinario quanto le sue prestazioni e assolutamente unico.

Disegnava le sue uniformi da atletica fin dai tempi del liceo e anche dopo il ritiro dallo sport, e fino alla sua prematura scomparsa nel 1998, Griffith-Joyner ha continuato a occuparsi di moda, lanciando la propria linea e disegnando le uniformi degli Indiana Pacers.

A fare la storia le sue tute personalizzate, asimmetriche con una gamba sola, e le sue lunghe manicure di quindici centimetri decorate con bandiere americane, impreziosite da cristalli in rosso, bianco, blu e oro alle Olimpiadi di Seoul del 1988 quando ha vinto due ori individuali nei 100 e 200 metri piani e uno di squadra nella 4×10.

Da allora, la nail art sembra essere diventata sempre più popolare tra le atlete olimpiche, un modo per esprimersi al di là delle proprie prestazioni. Quasi un rituale da torneo, tanto che nei Villaggi Olimpici vengono allestiti addirittura dei saloni ad hoc che, per esempio a Tokyo, erano incredibilmente popolari.

E se, di solito, le manicure appariscenti hanno un approccio giocoso o patriottico, la saltatrice in alto svedese Emma Green Tregaro, ai Campionati mondiali di atletica leggera del 2013 a Mosca, ha usato le sue unghie arcobaleno per protestare contro il divieto del governo russo di diffondere qualsiasi messaggio riferito al mondo Lgbtq+, per poi ridipingerle di rosso dopo essere stata richiamata dall’organo di governo dello sport per la violazione del codice di condotta.

Hidilyn Diaz con la sua medaglia oro, “preannunciata” dalla manicure. (Foto di PTV News, da YouTube, in pubblico dominio)

La nuotatrice olimpica di Hong Kong Camille Cheng, invece, ha sfoggiato una manicure in gel dipinta a mano con gli anelli olimpici, la bandiera giapponese e il fiore bauhinia che appare sulla bandiera di Hong Kong, per aggiungere all’uniforme un po’ di personalità e per l’orgoglio di  rappresentare il proprio Paese sul più grande palcoscenico sportivo del mondo. Altre atlete, invece, hanno scelto portafortuna e talismani come ha fatto la sollevatrice di pesi filippina Hidilyn Diaz quando ai Giochi Olimpici 2020 (2021) ha voluto dipinta una medaglia d’oro, che poi ha effettivamente vinto, prima volta delle Filippine peraltro. Stesso percorso seguito da Dina Asher-Smith, bronzo nella staffetta 4×100 femminile, che, su uno sfondo di pagode, onde e fiori di ciliegio, presentava gru giapponesi simbolo di buona fortuna.

Insomma, le unghie possono graffiare da molti punti di vista.

 

Foto copertina – Il presidente Reagan riceve Florence Griffith-Joyner alla Casa Bianca. Da notare la manicure di Flo-Jo. (Foto in pubblico dominio, courtesy Ronald Reagan Library)

 

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