Ammettiamo: un personaggio così, noi italiani, vorremmo annoverarlo presso ogni ufficio pubblico di qualsiasi ente del territorio nazionale. Jeff Young, cittadino inglese e super tifoso del Blyth Spartans Football Club, ha individuato nella presenza indefessa e imprescindibile il suo credo sportivo. Ma, ad una prima lettura dei numeri del record conseguito, potremmo parlare di vero e proprio stile di vita.
Dal 1987, e per ben 1.500 gare consecutive, Young ha risposto “presente” agli incontri calcistici dei bianco verdi Spartans, team militante nella Evo-Stik Premier Division, ovvero la settima serie prevista dalla federazione inglese per l’agonismo. Quella del primo supporter bianco verde è una passione che non conosce limiti territoriali, dato che si sobbarca chilometri anche in trasferta pur di restare al fianco della propria squadra del cuore. Neanche i “gravosi” impegni familiari sono riusciti, nel tempo, ad allontanarlo dai gradoni e dalla magica atmosfera dei superbi impianti sportivi albionici. Leggenda narra, di fatti, che nel giorno delle nozze del fratello, il buon Jeff abbia preso parte alla funzione religiosa, declinando però l’invito per il ricevimento. Troppo forte il richiamo del profumo emanato dai campi verdi di periferia calcati dai tacchetti del Blyth. Troppo “sprovveduti” (o semplicemente non abbastanza maniaci del calcio?) il fratello di Jeff e futura consorte per mettere mano al calendario degli Spartans e accomodare una data favorevole per l’intera famiglia.
Come di consueto per le grandi vicende (e anime) sportive, siano esse di atleti, tifosi o addetti ai lavori, anche la storia di Jeff non poggia su di una questione numerica o di primato. Alla domanda su cosa pensa del proprio particolare record, il primo Spartans degli spalti candidamente precisa che non ha mai tenuto il conto delle partite visionate, ma che adora vederle. Puro e semplice. Come il vero sport praticato dall’amatore sulla provinciale, direbbe Gianni Mura.
A Young, tuttavia, noi di Storie all’Overtime, vogliamo virtualmente “tirare le orecchie”. Eh si, perché il record delle partite consecutive sarebbe stato ben più pasciuto, se non ci fosse stato di mezzo quel dannato turno di coppa infrasettimanale a Bath ad interrompere una presenza costante sin dagli anni’70. 27 gennaio 1987, la data. 1.000, i chilometri verso sud da affrontare per la trasferta. Ecco, quella volta lì, il passaggio verso lo stadio Jeff non lo trovò. Si dovette accontentare delle pagine del Televideo inglese, con informazioni di ultimissima mano in differita. Ahinoi, l’era pre-internet giocava brutti scherzi in tema di informazione!
Non ti preoccupare Jeff, stiamo scherzando. Quel 27 gennaio 1987 non è stato interrotto nulla, bensì è cominciato un mito. Sappiamo che non ti interessano i numeri, ma auguriamo lo stesso lunga vita al tuo record. Lo facciamo lontano dagli orpelli dei convenevoli, chiudendo con il dubbio che hai partorito subito dopo aver saputo da un tuo “collega” di trasferta che, per quella famosa partita di coppa a Bath, ci sarebbe stato un posto in auto anche per te: “Non sapevo se ridere, piangere…o colpirlo!”.