Il pallone oltre la chiesa

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palloni chiesa ascoli

Che ad Ascoli il calcio sia una cosa seria si è sempre saputo. Il pallone è nel dna della gente. Al bancone del bar cornetto e moviola, al tavolo d’osteria foglietta e fuorigioco. Il calcio ad Ascoli è qualcosa di sanguigno, endemico, sotto la pelle. Non si tratta solo di sport.

Ascoli è una di quelle città di provincia in cui non puoi non andare allo stadio la domenica – ahimè ormai anche in altri giorni della settimana. Una città in cui i bambini non chiedono a Babbo Natale trenini o soldatini. Sperano solo di ricevere dal barbuto della Lapponia una maglia a strisce bianconere con cui correre e dormire, una palla da far correre e rincorrere.

Quello che è apparso sul gruppo FacebookSei di Ascoli Piceno se…”, negli ultimi giorni, è un qualcosa di commovente e di romantico. Una foto che è un’istantanea di una generazione, della mia generazione. Fatta di “chi sta in porta?”, “chi segna questo vince tutto”, “mamma arrivo”. Anche alle nove di sera. Una generazione fatta di “tedesche”. Non pensate male solo perché sono pesarese. Negli anni Novanta non c’erano solo teutoniche al mare sull’Adriatico, ma anche strani giochi che si praticavano non facendo toccare la palla a terra!

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Alcuni dei palloni recuperati in piazza San Tommaso. (Foto dal gruppo Facebook “Sei di Ascoli Piceno se…”)

Dalla chiesa di San Tommaso di Ascoli Piceno “piovono” palloni. Nel vero senso della parola. Con il cantiere post sisma 2016 sono emersi palloni di ogni genere. Decine. Quelli rinvenuti dagli operai appartengono a diverse epoche e fra questi spicca il modello realizzato in occasione dei Mondiali in Argentina del 1978. Ma anche Select, Tango, Samba Diadora, e chi più ne ha più ne metta. Palloni che appartengono a quei bambini, oggi adulti ascolani, che trascorrevano interi pomeriggi a giocare per strada, senza cellulari e computer. Solo una gran voglia di correre e replicare i gol di Anastasi e Casagrande, con la speranza di gonfiare la rete al Del Duca. Di vincere la Mitropa Cup.

Sono tantissimi gli utenti che in queste ore stanno condividendo la foto esprimendo tutta la loro nostalgia e raccontando aneddoti sui giochi per le strade. Tra questi anche Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli, che scrive: “Un’immagine che vale più di mille parole. Le partite tra amici nei parchi e giardini, i palleggi nelle ruette e i dribbling per evitare i passanti. Quei palloni così sporchi e ormai sgonfi sono il ricordo di un bellissimo passato che ci ha restituito la chiesa di Piazza San Tommaso. Ma i palloni più recenti dicono che in città questa passione non si è persa. E viene tenuta viva dai più giovani”.

Quei palloni sono la testimonianza di un calcio che si giocava nelle piazzette italiane, nei campetti delle parrocchie, dove bambini e ragazzi si incontravano per tirare calci sognando di diventare un campione: e molti ci sono davvero riusciti a coronare questo desiderio, commenta l’assessore allo Sport del Comune di Ascoli Piceno, Nico Stallone.

Perché in quei palloni finiti sopra il tetto ci vediamo un po’ tutti noi, pieni di rammarico per un “calcione” fatto male, piani di amarezza per dover terminare prima del tempo una partita. Quei palloni oggi sgonfi e anneriti sono testimonianza del calcio di strada e di parrocchia. Di un calcio d’altri tempi. E di piazze. Le stesse piazze che hanno visto correre e calciare anche chi c’è l’ha fatta: Giuseppe Iachini, Antonio Aloisi, Mattia Destro, Domenico Agostini e tanti altri.

Il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti in piazza San Tommaso. (Foto di Cronache Picene)

Il Comune di Ascoli in queste ore fa sapere che si è riusciti a fermare il conferimento in discarica di queste pezze di cuoio che stanno commuovendo l’Italia. A breve sarà pianificata una mostra che possa valorizzare e raccontare proprio queste decine di palloni. “Nelle prossime settimane, insieme all’assessore allo Sport, Nico Stallone – continua il sindaco Fioravanti – faremo un avviso pubblico rivolto a tutte le associazioni sportive e a tutti cittadini a prestare palloni vecchi, antichi o che comunque hanno fatto la storia. La mostra includerà anche i palloni che hanno caratterizzato la storia della società bianconera e la storia del nostro presidentissimo Costantino Rozzi”.

Chissà che tra i visitatori qualcuno non riesca a riabbracciare il suo!

 

Foto copertina – Piazza San Tommaso invasa dai palloni recuperati sul tetto della chiesa. (Foto dal gruppo Facebook “Sei di Ascoli Piceno se…”)

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