Gino Bartali, l’italiano “Giusto”

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gino-bartaliOggi 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria. Si tratta della ricorrenza, riconosciuta dalle Nazioni Unite e celebrata nel nostro Paese a partire dal 2001, dell’arrivo delle truppe sovietiche presso il campo di sterminio nazista di Auschwitz nel 1945. Un appuntamento di forte impatto emotivo che intende alimentare il mantenimento del ricordo (o della memoria appunto) della Shoah, il genocidio degli ebrei per mano dei nazisti durante la seconda guerra mondiale.

1616734_10202863350729538_2001701291_n[fusion_builder_container hundred_percent=In questa Giornata, la nostra memoria sportiva attinge ai meriti extrasportivi del toscanaccio Gino Bartali. Più che sulla biografia o sull’annosa, controversa ed iper trattata competizione con lo storico rivale Fausto Coppi, in questo spazio preme infatti porre l’attenzione sull’autunno del 1943. Periodo di guerra nel quale il genio delle due ruote italiane fu incaricato dal cardinale di Firenze, Elia Dalla Costa, di coprire la distanza che separa il capoluogo toscano da Assisi, per consegnare documenti falsi che permettessero alla popolazione ebraica insediata in quelle zone di scampare alla persecuzioni fascista e nazista. Un percorso di 380 km ripetuto tra il settembre del 1943 e il giugno 1944 per ben quaranta volte; una staffetta che valse la vita ad ottocento persone. Non furono le uniche attività, o imprese se vogliamo, del grande atleta italiano nel corso della guerra: raccolse fondi a Genova per la causa ebraica e ospitò personalmente presso locali di sua proprietà la famiglia Goldenberg, offrendo loro riparo dalle incursioni naziste. L’attivismo, l’impegno e il coraggio profusi durante la seconda guerra mondiale valsero a Gino Bartali l’onore di entrare a far parte dei “Giusti delle Nazioni”, terminologia con la quale vengono indicati gli uomini di religioni diverse da quella ebraica che si sono contraddistinti per aver salvato eroicamente la vita anche di un solo componente della comunità ebraica. Un “Giusto” ha l’onore di essere ricordato presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme, nell’area denominata appunto “Giardino dei Giusti”.

1654867_10202863350929543_769404107_n[1]Delle vicende extrasportive del campionissimo Gino Bartali esistono numerose testimonianze, trasversali ad arti ed artisti diversi: dalla cinematografia con la fiction “Gino Bartali-L’intramontabile” alla letteratura di “Road to Valour” (Aili e Andres McConnon, Crown/ Random House editore, 2012), passando per la musica del raffinato Paolo Conte con l’album “Un gelato al limon”. Tributi ad un uomo con la “u” maiuscola, prima che a un grandissimo atleta.

Per questo siamo sicuri che, fosse qui, concorderebbe con noi nell’affermare che non ci sono memorie con la “m” maiuscola quando si parla dell’esistenza umana. L’importanza della vita non può essere misurata in cromatismi politici o ideologici. Così come la natura fallace dell’uomo. Che consegna gli errori alla storia. Un rinnovato pensiero a tutta la popolazione ebraica, vittima di uno dei più orribili crimini concepiti dalla mente umana.

Gino Bartali (Ponte a Ema 18 luglio 1914 – Firenze 5 maggio 2000)

3 Giri d’Italia (1936, 1937, 1946)

2 Tour de France (1938, 1948)

Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana

Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana

Medaglia d’oro al Merito civile

Medaglia d’Argento al Valore Atletico

Medaglia d’Oro al Valore Atletico

Collare d’Oro al Merito Sportivo alla memoria nel 2000

Inserito nella Top 25 della Cycling Hall of Fame[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]

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