Bis d’oro mondiale per Assunta Legnante, amica di Overtime!

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Nuovo straordinario e meritato successo per Assunta Legnante: ai Campionati Mondiali di Atletica Paralimpica a Londra, la portacolori della Anthropos Civitanova Marche non ha avuto rivali e si è laureata per la seconda volta campionessa mondiale nel getto del peso categoria F11, bissando il titolo conquistato a Lione nel 2013. La fuoriclasse  campana, marchigiana d’adozione, ha ottenuto la misura di 15,82 risultata inavvicinabile per tutte le sue accreditate avversarie. Andando a ribadire e confermare una supremazia già culminata nella vittoria dei due ori conquistati alle Paralimpiadi di Londra 2012 (con tanto di record del mondo) e Rio De Janeiro 2016.

Ancora tanta fame di vittorie per Assunta, che ha trovato nello sport una grande occasione di rinascita dopo la perdita totale della vista causata da un glaucoma congenito, che aveva drammaticamente interrotto la sua carriera sportiva costellata di tante soddisfazioni: tra i normodotati “Cannoncino” è stata campionessa europea indoor a Birmingham nel 2007, capitana della nazionale ai mondiali di Osaka 2007, ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.

Noi di storie all’Overtime abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscerla già nel 2012, durante la seconda edizione del nostro festival. Ne abbiamo apprezzato lo spirito indomabile, la spontaneità, il senso dell’umorismo, la forza di non piangersi addosso. Durante la presentazione del libro di Paolo Genovesi “Liberi di sognare” moderata dalla giornalista Elisabetta Ferri, ha raccontato alla platea e ai tanti giovani presenti la sua storia, le traversie, la voglia di non arrendersi, con semplicità, senza enfasi o frasi ad effetto, senza atteggiarsi a diva o maestra di vita. E a quanti le hanno domandato le ragioni per cui ha deciso, dopo la perdita della vista, di cimentarsi nella carriera paralimpica candidamente ha risposto: “Sono sincera, all’inizio l’ho fatto soprattutto per ragioni economiche. Mi allettavano i premi in denaro previsti per i vincitori delle gare”.

Come ci ha raccontato anche nel 2013 alla sua seconda partecipazione ad Overtime, l’inaugurazione del festival a Recanati nelle Cantine di Casa Leopardi, da quel momento in poi sono cominciate le sfide: la voglia di migliorarsi, di non porsi limiti, di lanciare quel peso sempre più lontano, verso misure che apparivano impossibili ed essere esclusivamente alla portata di atleti normodotati.

Con in testa un sogno, quello di riuscire a gareggiare assieme ai normodotati stessi; un sogno diventato obiettivo sempre più vicino e alla portata grazie alla sua tenacia e alle qualità tecniche e temperamentali. Già nel 2014 la Legnante, con una continua serie di record del mondo, è riuscita a lanciare il peso fino a 17.32, misura nettamente superiore ai 16.30 metri richiesti dalla Federazione Europea come minimo per la qualificazione agli Europei di Zurigo riservati ai normodotati.

Proprio pochi giorni fa il Presidente della Federatletica Alfio Giomi ha rivolto un invito importante alla pesista: “Noi come Fidal vorremmo schierare Assunta Legante agli Europei di Berlino del 2018: per noi sarebbe un modo per rendere sostanziale un rapporto già stretto con il Comitato Paralimpico”. La risposta di Assunta, era facile da prevedere, non si è fatta attendere: “E’ una sfida che mi piacerebbe affrontare. Sarebbe bello vedere una pesista non vedente competere con i normodotati”.

Siamo sicuri che l’atleta campana raggiungerà questo obiettivo, grazie alla sua  determinazione e cattiveria agonistica. A proposito, in questo articolo, come avrete notato, non l’abbiamo voluta appositamente definire l’Oscar Pistorius italiano: non per le drammatiche vicende di cronaca nera che hanno visto protagonista l’atleta sudafricano ma perché Assunta Legnante e la sua carriera brillano di una splendente luce propria.

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