Per sport si muore. Per sport si può uccidere.

uccidere per sport

«Te l’abbiamo ricomprata noi – dice a nome di tutte. Anna le guarda, loro sorridono. Il colpo perfetto. Sono convinte che possa essere partito solo dall’arco di Anna. Ma non sanno che si è guadagnata il loro rispetto pur sbagliando la mira. Non era lo spacciatore il suo bersaglio».

 

Lettura consigliata degustando “Formidable” (Birrificio Cittavecchia Società Agricola)

Un’antologia di racconti gialli a tema, in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008. Molti ambientati proprio durante l’Olimpiade cinese, altri che riguardano meno le gare a “cinque cerchi”: perché per sport si muore e si può uccidere. Ce lo raccontano dodici scrittori di gialli. Dieci italiani e due importanti ospiti americani: Jeffery Deaver (Il collezionista di ossa) e Joe R. Lansdale (straordinari romanzi storici ambientati nella prima metà del ‘900). Scrittori, quasi tutti, con un passato atletico. Almeno da adolescenti.

Chi invece ci scherza su è Barbara Garlaschelli: «Amo talmente l’attività fisica che per evitarla ho preferito fare un tuffo e finire su una sedia a rotelle…!».

 

uccidere per sport

Ecco allora che i sani valori dello sport, il fair play, i buoni sentimenti, la solidarietà tra atleti, non appaiono che leggende nelle 219 pagine di “Uccidere per sport” (collana Impronte di Todaro Editore). Il desiderio di vincere a ogni costo, la competizione oltre ogni limite, “malata”, l’invidia, l’agonismo sfrenato prendono il posto della gioia e dell’amore nello sport.

L’evento sportivo si tramuta in occasione buona per uccidere, per compiere un atto terroristico, per dar sfogo a una pericolosa psicopatologia. C’avete fatto caso che solo una lettera separa odio da podio?

Insomma, ce n’è per tutti i gusti in questa raccolta di racconti a tema giallo – alle volte a me sembra più noir -: cadaveri in piscina – che bello il ricordo di Carlo Pedersoli, più conosciuto come Bud Spencer che per essere stato detentore per anni con 59.50 del record dei 100 metri a stile libero -, killer di campioni, stragi programmate, pestaggi, omicidi per vendetta, giovani atlete rapite, arcieri infallibili.

pedersoli

Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer. (athletamag.com)

Gli sport sono spesso vissuti in maniera intimista. Gli ambienti assumono connotazioni non convenzionali. Gli attrezzi che permettono di praticare le discipline sportive diventano armi micidiali.

Il tiro con l’arco vissuto tra le casse di un supermarket, la doccia della piscina pretesto per sbirciare e spiare, lo stadio come occasione di riscatto per gli Uiguri, etnia turcofona di religione islamica che vive nel nord-ovest della Cina. La schedina per segnare una scia di sangue (“Ho fatto tredici”), il cloro come effetto placebo (non sempre), lo stadio di baseball frequentato da agenti segreti in grado di colpire la palla come Babe Ruth a Chicago nel ’32 – davvero molto divertente il racconto di Joe R. Lansdale.

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Babe Ruth. (uccronline.it)

E poi una geniale protesta olimpica in chiave moderna tra nudità e sponsor tecnici – niente in confronto a Tommie Smith, John Carlos e Peter Norman sul podio di Città del Messico 1968 -, il ritrovamento del manoscritto che racconta la “vera storia” di Dorando Pietri, Artur Conan Doyle, Sherlock Holmes e John H. Watson alle Olimpiadi di Londra 1908 – questo è il racconto che preferisco -, le auto come mezzo per poter ottenere qualcosa di sperato. A tutti i costi. Fino alla morte, propria o degli avversari.

Ma anche la voglia di scappare, tornando a una vita normale. Come quella che desiderano le piccole Ying, Ping, Ting, Deng, Keng, Meng.

Perché lo sport è salute e benessere. Oppure no?

 

L’elenco dei dodici racconti e dei dodici autori:

Il paradosso dell’arciere di Elisabetta Bucciarelli

Immersione di Luca Crovi

I contendenti di Jeffery Deaver

Ho fatto tredici di Marcello Fois

Odio lo sport di Barbara Garlaschelli

In sangue non è acqua di Diana Lama

Un eroe tutto americano di Joe R. Lansdale

Nude alla meta di Carlo Oliva

L’avventura del maratoneta italiano di Enrico Solito

L’importante è il risultato di Roberto Valentini

Virato in seppia di Nicoletta Vallorani

Traguardo di sangue di Diego Zandel

 

Illustrazione di copertina di Umberto Torricelli

 

UCCIDERE PER SPORT

di A.A. V.V.

TODARO EDITORE – 219 pagine

Euro 15,00

La citazione da ricordare

Umberto conosce l’adrenalina di quei momenti, il cuore che accelera i battiti per poi sciogliere ogni emozione nel momento dello sparo, lo scatto della partenza, le gambe e tutto il corpo che si coordina nella corsa, senza pensieri, solo la coda dell’occhio che controlla gli avversari…

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