“Australian tennis players in 1937 by Sam Hood”
Donovan Mitchell, guardia degli Utah Jazz ha finanziato la costruzione di una nuova palestra al The Children’s Village di New York, ristrutturando con Adidas i 3 playground del campus residenziale
La pratica sportiva come metafora della vita stessa. Nelle sue opere, l’artista di Brooklyn affronta le ingiustizie e le disparità del XX secolo. La sua passione? Il basket, che spesso praticava nei campetti di New York
Sebbene il football americano fosse praticato dal lontano 1869, il primo trofeo è stato assegnato solo quasi cento anni dopo quando, nel 1967, i Green Bay Packers, guidati dall’allenatore Vince Lombardi, sconfiggono i Kansas City
Il trofeo più antico del Nord America, forse oggi il più famoso al mondo e con ogni probabilità il più grande di tutto lo sport. Sicuramente l’unico in cui è iscritto il nome di ogni membro della squadra vincitrice.
L’artista russo utilizza il linguaggio del ballo per articolare lo status delle sue teorie su composizione e forma. Scartato il balletto classico incapace di interpretare un’ampia gamma di emozioni, si interessa alle ultime novità del suo tempo
Un volume di 300 pagine dalla copertina rosa, una capsule collection di palloni creati dal suo fondatore e decorati con motivi ispirati alle sue origini iraniane. L’arte incontra il basket grazie al genio di Jeremy Nassir e Trajectorie Studio
Donovan Mitchell, guardia degli Utah Jazz ha finanziato la costruzione di una nuova palestra al The Children’s Village di New York, ristrutturando con Adidas i 3 playground del campus residenziale
La pratica sportiva come metafora della vita stessa. Nelle sue opere, l’artista di Brooklyn affronta le ingiustizie e le disparità del XX secolo. La sua passione? Il basket, che spesso praticava nei campetti di New York
Sebbene il football americano fosse praticato dal lontano 1869, il primo trofeo è stato assegnato solo quasi cento anni dopo quando, nel 1967, i Green Bay Packers, guidati dall’allenatore Vince Lombardi, sconfiggono i Kansas City
Il trofeo più antico del Nord America, forse oggi il più famoso al mondo e con ogni probabilità il più grande di tutto lo sport. Sicuramente l’unico in cui è iscritto il nome di ogni membro della squadra vincitrice.
L’artista russo utilizza il linguaggio del ballo per articolare lo status delle sue teorie su composizione e forma. Scartato il balletto classico incapace di interpretare un’ampia gamma di emozioni, si interessa alle ultime novità del suo tempo
Un volume di 300 pagine dalla copertina rosa, una capsule collection di palloni creati dal suo fondatore e decorati con motivi ispirati alle sue origini iraniane. L’arte incontra il basket grazie al genio di Jeremy Nassir e Trajectorie Studio
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