ANDREA MUTI

ANDREA MUTI

Fotografo, così si presenta agli amici di Overtime: «Sono nato nel 1959 e all’età di sedici anni mio padre mi regalò una reflex. Da allora ho scattato su chilometri di pellicola, usato litri di sviluppi e fissaggi. Adesso, ho riempito una decina di hard disk con migliaia di file. Tanti sono stati i cambiamenti ma la fotografia non è cambiata. E’ cambiata solo la tecnologia. L’apporto del fotografo rimane determinante. È ancora il fotografo che decide come e quando scattare. Non esistono automatismi che possano sostituire la scelta del fotografo. Così come è il fotografo che decide come e quanto alterare la realtà della fotografia con gli strumenti di ripresa e di post produzione.

Oggi fotografo principalmente lo sport perché ogni momento, ogni azione, non si ripete mai: un’emozione continua».

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