Recanatese, 22enne e nazionale italiana di Paradressage, è salita in sella ad un cavallo che aveva solo 7 anni. Da allora non è più scesa. “Lo sport è tutto per me”, non si stanca di ripetere. Il suo idolo e ispirazione nel dressage è Charlotte Dujardin.
Nata senza l’avambraccio sinistro, fa della resilienza e della voglia di reagire alle avversità il suo tratto distintivo.
L’equitazione ha coinvolto tutta la sua famiglia, tanto che nel 2012 i genitori hanno aperto una scuderia nelle Marche. Ha partecipato a gare di salto ostacoli, dressage e completo con i normodotati ottenendo buoni risultati e nel 2017 è stata campionessa italiana di completo.
Nel 2020 ha incontrato Gea Einaudi, presidente della onlus WorldSoul con sede in Toscana e dopo questo incontro il suo percorso sportivo è cambiato radicalmente: ad ottobre si è trasferita a Pisa per allenarsi quotidianamente con il tecnico federale Alessandro Benedetti e nel giro di pochi mesi sono arrivate grandi soddisfazioni.
Ha esordito nella sua prima Paralimpiade a Tokyo, impressionando tutti per le sue capacità.
Un prospetto dai grandi orizzonti.

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