Un comitato promotore costituito da alcuni dei più celebri giornalisti, commentatori e narratori del calcio italiano assegnerà alla squadra vincitrice della sfida tra Torino e Udinese, in programma per il prossimo 21 aprile (lunedì di Pasqua) la “Coppa Pizzul”, intitolata alla memoria del leggendario telecronista friulano scomparso lo scorso 5 marzo.
L’iniziativa ha carattere non ufficiale, ma si ricollega alla vivace tradizione dei cosiddetti “trofei accessori”, già in voga nel rugby e in particolare nel torneo Sei Nazioni. Ogni anno la squadra che vince il match tra Inghilterra e Scozia si aggiudica la “Calcutta Cup”, mentre la partita tra Italia e Francia assegna il “Trofeo Giuseppe Garibaldi” e così via. Nel 2022 è stato istituita la Cuttitta Cup tra Italia e Scozia che è stata intitolata, a un anno dalla scomparsa, al giocatore e allenatore Massimo Cuttitta, attivo in entrambi i paesi.
«Nel calcio non esisteva ancora nulla del genere – dichiara Marco Ardemagni, conduttore televisivo e ideatore del trofeo – e con un “grappolo di uomini” abbiamo pensato di esportare questa tradizione, che rimanda a un tifo sano e popolare, all’ambito del calcio, rendendo omaggio a un grande professionista a cui era impossibile non voler bene.

Anche Chat Gpt supporta la Coppa Pizzul.
La scelta di Torino e Udinese è stata inevitabile: Bruno era udinese, ma anche grande tifoso granata. Durante una puntata di Catersport, a Radio2, sarà stato il 2010, gli chiedemmo per chi avrebbe fatto il tifo in una eventuale finale tra i bianconeri e i granata e Bruno si trovò in difficoltà a scegliere. Sono due squadre gloriose: l’Udinese vinse il primo campionato di calcio ‘ginnico’ nel 1896, mentre due delle compagini che poi costituirono il Torino erano già presenti nel primo campionato federale del 1898».
Inoltre le due squadre hanno in comune un considerevole numero di giocatori di grande valore che hanno militato sia da una parte, sia dall’altra: Beppe Dossena, Stefano Fiore, Fabio Quagliarella, Daniele Padelli, Paolino Pulici, Francesco Graziani, Franco Selvaggi, Andrea Mandorlini, Roberto Muzzi, David Di Michele, Marco Motta, Andrea Sottil, Claudio Garella, Duvan Zapata, Paolo Poggi e moltissimi altri.
Il 21 aprile sarà la prima volta in cui le due squadre “di Pizzul” (anche se come calciatore Bruno militò nel Catania e nell’Ischia) si incontrano dopo la sua morte. Il match sarà utile, tra l’altro, per la corsa per il decimo posto.

Una maglia granata e a strisce bianconere, il colori del grande cuore sportivo di Bruno Pizzul.
A partire da questa partita verrà assegnata la appena istituita Coppa Pizzul che premierà ogni anno la vincente tra Torino e Udinese, nel match di Serie A o di ogni altra serie/girone in cui si trovino a militare contemporaneamente le due squadre.
Per motivi di calendario nella stagione 2024-25 il match prescelto sarà inevitabilmente Torino-Udinese: nella stagione successiva il match preso in considerazione sarà Udinese-Torino, quindi Torino-Udinese nelle stagioni in cui il campionato finisce in un anno dispari, Udinese-Torino negli anni in cui il campionato finisce in un anno pari.
In caso di match pari, vincerà la squadra che avrà segnato per prima, mentre in caso di 0-0, o nei casi le due squadre militino in serie diverse, il premio non verrà assegnato; le partite di altre competizioni, inclusa la Coppa Italia non verranno prese in considerazione.
A breve verrà presentato l’oggetto fisico che costituirà la Coppa Pizzul.
Il Comitato Promotore del trofeo si è costituito a partire da alcuni gruppi di lavoro: quello dell’Overtime Festival di Macerata e la redazione di un programma storico di Radio2 come Catersport e comprende al momento Marco Ardemagni (presidente), Nicola Calzaretta, Andrea Capretti, Marta Casanova, Marco Cattaneo, Matteo Cruccu, Gerardo De Vivo, Sergio Ferrentino, Luca Gattuso, Paolo Geremei, Giorgio Lauro, Luca Leone, Danilo Liberace, Luca Lissoni, Paolo Maggioni, Alfonso Mastrantonio, Riccardo Mazzoli, Pierluigi Pardo, Francesco Repice, Dario Ricci, Dario Ronzulli, Giorgia Rossi, Filippo Solibello, Angelo Spagnuolo, Michele Spagnuolo, Giovanni Tosco e Stefano Vegliani.
Foto copertina da Repubblica.it, in pubblico dominio.