Programma Overtime Festival 2014

Lo sport ha segnato la storia. Dai tempi di Filippide e della sua corsa di Maratona e segna il presente. Overtime nasce dalla voglia di raccontare lo sport e l’etica sportiva, mettendo in luce quegli aspetti che alle volte restano ingiustamente nascosti all’ombra dei riflettori.

Dall’8  al 12 ottobre diverse location della città di Macerata ospiteranno sportivi di ieri e di oggi, note firme del giornalismo, case editrici ma anche artisti e musicisti che hanno fatto dello sport il proprio credo e passione. Dalle imprese dei campioni alle vicende dei grandi sconfitti, dai romanzi sullo sport ai convegni, dal racconto all’etica sportiva. Lo sport diventa chiave di lettura dei processi di socialità, costruzione di scambi interculturali, luogo della memoria pubblica nazionale. Dal vedere le gesta, dal vivere le grandi emozioni dei grandi eventi sportivi, al raccontare e celebrarle nel tempo.

Abbiamo rivissuto i 150 anni di unità d’Italia nel 2011, i giochi di Londra nel 2012, e le vicende dei grandi campioni che hanno lasciato il segno “a modo loro” nel 2013. Dopo i “Geni & Ribelli” della scorsa edizione sarà quest’anno la volta dei “Fuori-Classe”. Macerata e Overtime Festival 2014 saranno focalizzati su quelle storie e quelle imprese di eccellenza caratterizzate dalla “classe sportiva”, ma anche su quelle storie ai margini e all’oscuro dei riflettori mediatici. Celebreremo grandi imprese e grandi campioni, ma anche realtà ai margini della società che credono nello sport come riscatto sociale.

Nel corso del festival anche il conferimento del prestigioso PREMIO ETICA SPORTIVA OVERTIME 2014. Nella scorsa edizione il premio all’etica è stato conferito a Gianluca Vialli, per i 10 anni di impegno sociale della “Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport”.

E poi l’altra faccia del festival: artisti di strada, concerti, film, aperitivi ed iniziative a tema. Per scoprire lo sport e il suo racconto a 360 gradi, oltre l’immaginario collettivo. Oltre 40 eventi tra passato e presente perché lo sport sia accessibile a tutti, per conoscere il tempo in cui viviamo.