OMAR PEDRINI

E’ un celebre cantautore e chitarrista italiano, ex leader dei Timoria.

GLI ESORDI | 1980-1989
All’inizio degli anni ottanta a Brescia, Omar Pedrini è il chitarrista, autore dei testi e delle musiche dei Precious Time. La formazione degli albori vede lui, Francesco Renga voce, Diego Galeri batteria, Enrico Ghedi tastiere e Pietro Paolo Pettenadu al basso in un secondo momento sostituito da Davide Cavallaro. La vittoria nel Deskomusic nel 1986 apre al gruppo le porte della sala di registrazione: il loro primo singolo sarà intitolato “Signor no”, un brano antimilitarista dedicato ad Amnesty International. Nel 1987 matura la scelta di cambiare il nome in Timoria, termine derivato dal greco (τιμωρια), che può significare punizione ma anche vendetta. È proprio il desiderio di rivalsa a spingerli alla scelta del nome definitivo. Nel 1987 partecipano a un altro concorso, il Rock Targato Italia, dove vincono un provino. È un anno ricco di soddisfazioni per il gruppo che inizia a esibirsi dal vivo con grande frequenza. Nel 1988 presentano il mini-LP “Macchine e dollari”. La formazione del gruppo non è ancora quella definitiva: Enrico Ghedi è impegnato a singhiozzo a causa del servizio militare e manca Carlo Alberto “Illorca” Pellegrini che arriverà nel gruppo l’anno dopo subentrando a Davide Cavallaro. La formazione definitiva debutta il 13 giugno a Firenze in un concerto di solidarietà dedicato agli studenti di piazza Tienanmen.

I PRIMI ALBUM | 1990-1992
Dopo la pubblicazione di alcuni singoli e mini-LP arriva nel 1990 il primo album “Colori che esplodono”. Il titolo è un omaggio di Omar Pedrini ai grandi artisti del passato come Van Gogh che hanno esaltato lo stretto legame tra le varie espressioni artistiche. Dall’album viene estratto il singolo Milano (non è l’America) di cui viene realizzato il primo videoclip. Il gruppo riparte per un tour che tocca 35 città italiane e che va avanti fino alla fine degli anni novanta. Il 1991 inizia con una coraggiosa partecipazione al Festival di Sanremo. I Timoria si presentano con “L’uomo che ride” nella categoria nuove proposte. Vengono eliminati già nel corso della prima serata ma, nonostante ciò, i Timoria smuovono qualcosa tra gli addetti ai lavori, tanto che i giornalisti decidono su due piedi di istituire un premio della critica riservato alle nuove proposte e lo assegnano al gruppo. “L’uomo che ride” viene inserita nel secondo album del gruppo, “Ritmo e dolore”, che esce nel marzo dello stesso anno. In questo periodo comincia a girare la voce di un probabile scioglimento del gruppo che però non avviene. All’inizio del 1992 i Timoria cambiano manager, e subentra Angelo Carrara, famoso per la sua collaborazione con Luciano Ligabue. Nel maggio dello stesso anno viene pubblicato “Storie per vivere”, un disco molto sentito dalla band, che però non decolla e il gruppo sembra aver perso la voglia di suonare, così Carrara decide di far ripubblicare “Storie per vivere” con l’aggiunta di una canzone firmata da Ligabue, “Male non farà”. Ligabue stesso, rimasto particolarmente colpito dalle abilità del quintetto di Brescia, decide di portarlo con lui come gruppo spalla nel suo Tour.

IL SUCCESSO DEI TIMORIA | 1993-1998
Nel 1993 esce “Viaggio senza vento”, una sorta di rinascita per il gruppo bresciano. Il lavoro viene da loro ritenuto il migliore, grazie alla sua importante forma di concept album e alla presenza di ospiti famosi. Le vendite decollano, permettendo al gruppo di aggiudicarsi il primo disco d’oro della carriera, grazie a oltre 40.000 copie vendute in meno di un anno. Segue un tour lunghissimo di 90 date in dieci mesi, che permette ai Timoria di farsi ascoltare da quasi 200 mila persone. Nel marzo del 1995 esce “2020 SpeedBall”, nuovo album con una copertina shock e un titolo che è un atto d’accusa contro la droga. L’album risulta molto più “heavy” rispetto ai precedenti dischi del gruppo, presentando diverse sonorità vicine al metal. Anche nei testi è presente una maggiore critica sociale. I Timoria riconfermano il successo del disco precedente, ottenendo il loro secondo disco d’oro, e questo permette loro di esibirsi anche in Belgio, Svizzera, Germania e Francia. I Timoria vengono consacrati come una delle migliori rock band del panorama italiano. Nel luglio del 1996 Omar Pedrini pubblica “Beatnik – Il ragazzo tatuato di Birkenhead”, il suo primo album solista, mentre fervono già i preparativi per il nuovo album dei Timoria. Il disco si preannuncia ancora più eterogeneo dei precedenti. “Eta Beta” esce nel febbraio del 1997 ed è il lavoro più sperimentale della carriera dei Timoria. Presente anche un riferimento alla Francia, grazie alla presenza nell’album di un brano cantato in francese intitolato “Europanic” e di una cover di “Zobi La Mouche” dei Negresses Vertes. A causa di queste sperimentazioni l’album non viene particolarmente capito in Italia, ma ottiene ottimi riscontri in Francia. Seguono un lungo tour, che segna l’ingresso nella band del percussionista Filippo “Pippo” Ummarino. Nel 1998 Francesco Renga decide di lasciare il gruppo. Prima di abbandonare partecipa alla pubblicazione dell’antologia “Senzatempo (Dieci Anni)” che celebra i 10 anni di carriera della band bresciana con una originale retrospettiva.

IL NUOVO CICLO | 1998-2003
A giugno 1998 in qualità di direttore artistico Omar Pedrini è impegnato nell’organizzazione del Brescia Music Art, una tre giorni di musica, pittura, scrittura, poesia, installazioni video e tanto altro. In questa occasione si cementa il rapporto con Marco Lodola, nel cui laboratorio artistico – Lodolandia – i Timoria realizzano buona parte di “1999”, primo album senza Francesco Renga. Ha definitivamente inizio il nuovo ciclo del gruppo. Il 28 gennaio 1999 esce il nuovo album, intitolato semplicemente “1999”. Marco Lodola realizza una scultura ad hoc per la copertina del disco, ovvero un cavallo di vetro colorato. Nel mese di marzo iniziano un nuovo tour che culmina il 31 dicembre in Piazza della Loggia a Brescia con un concerto per il nuovo millennio. Nel 2001, viene pubblicato “El Topo Grand Hotel”, decimo lavoro del gruppo e loro secondo concept album. I Timoria tornano al grande successo, ottenendo il loro terzo e ultimo disco d’oro in carriera. Nel 2002 i Timoria partecipano per la seconda volta, stavolta nella categoria Big, al Festival di Sanremo con il brano “Casa mia” poi inserita nel nuovo disco “Un Aldo qualunque sul treno magico”. Il lavoro funge anche da colonna sonora al film “Un Aldo qualunque” per la regia di Dario Migliardi e che vede come protagonista Fabio De Luigi. Omar Pedrini recita nel fim il ruolo di uno scatenato prete rock (Don Luigi). Poco dopo il gruppo si congeda con un doppio cd live nel 2003 dal titolo “Timoria Live – Generazione Senza Vento”.

LA CARRIERA SOLISTA
Nel 2002, inizia il uovo percorso artistico. Già nel 1996 aveva sperimentato la navigazione solitaria con il disco musical-letterario “Beatnik – Il ragazzo tatuato di Birkenhead”, dedicato ai suoi miti della Beat Generation, e stampato in sole 7.000 copie. Nel 2004 debutta da solista al Festival di Sanremo con “Lavoro inutile” ricevendo il premio speciale per il miglior testo. Dopo il festival esce il suo secondo CD da solista “Vidomar”. Nel giugno del 2002 è costretto ad interrompere ogni attività a causa di una delicata operazione subita dopo un aneurisma aortico. Dopo un intervento a cuore aperto di otto ore la sua carriera di cantante sembra conclusa per sempre. A fine 2004 inizia a collaborare con la Rai come autore del programma sperimentale “Robin Hood”. Tra il 2005 e il 2007 scrive e conduce “Nu-Roads”, brevi pillole su nuove tendenze e gruppi folk. Sempre per la Rai scrive “Milano in Musica”. Nell’estate 2005 i medici gli danno il permesso di tornare ad esibirsi e riprende i live in acustico. Il 26 maggio 2006 esce il suo terzo album da solista “Pane burro e medicine”, anticipato dall’ironico singolo “Shock” che rievoca la sua malattia, parla di amore, della gelosia che sfocia in pazzia, del fascino dell’adolescenza, de “La follia” e contiene la cover di “Tre Volte Lacrime”, uno dei brani più rappresentativi della band rock new wave dei Diaframma. Sempre nel 2006 è protagonista del cortometraggio “Un casale, due gessetti e tanti ricci” e partecipa al progetto discografico Rezophonic, un’iniziativa di beneficenza realizzata per sostenere AMREF Italia nella realizzazione di pozzi d’acqua nell’Est Africa. Nel biennio 2007-2008 continua l’attività di autore e conduttore televisivo con nuove puntate di “Nu-Roads” e presenta su Rai2 il programma “School of Rock”. Nel 2009 approda sul canale satellitare Gambero Rosso con Gamberock. Nel 2010 è il testimonial musicale della nascente Rai 5 per la quale scrive e conduce “Rock e i suoi fratelli”. Nel 2011 esordisce alla radio su Rai Isoradio e come autore di “Contromano” conquista le cuffie d’oro per miglior esordio. Il 23 giugno 2010 esce un nuovo album intitolato “La capanna dello Zio Rock”, descritto dallo stesso Pedrini come un bel discone con tutto il meglio dei Timoria più alcuni inediti. Nel 2011 è in tour con la sua band e realizza la title track della colonna sonora del film “Il figlio più piccolo” di Pupi Avati in cui interpreta anche un cameo. Tra l’autunno del 2012 e la primavera del 2013 è sugli schermi di Rai 5 con il suo nuovo programma “Pop – Viaggio dentro una canzone” che racconta la genesi ed i retroscena delle canzoni di maggior successo del panorama musicale italiano. Nel 2013 lavora ad un nuovo album, dalle forti sonorità brit-pop registrato a Manchester dopo un incontro con Noel Gallagher e il produttore degli Oasis. Nell’album sono presenti la comune influenza di Paul Weller e la vicinanza alla working class. Il 3 gennaio 2014 è in rotazione radiofonica il singolo “Che ci vado a fare a Londra?” che anticipa l’uscita dell’omonimo album. A maggio 2014 a Cagliari partecipa a “Sardenga Chi Ama” per promuovere una raccolta fondi finalizzata alla ricostruzione delle scuole sarde danneggiate dall’alluvione del novembre 2013 dove si esibisce con Paolo Fresu. Vanta collaborazioni con artisti italiani e stranieri. Il 12 maggio 2017 pubblica l’album “Come se non ci fosse un domani” per Warner Music. L’album segna un nuovo inizio nella vita di Omar Pedrini, il suo “terzo tempo”, dopo l’ultimo intervento a cuore aperto dell’ottobre 2014. Con questo album Omar incita i più giovani affinché prendano in mano il loro futuro. Il 30 settembre 2017 esce nelle librerie “Cane sciolto” (Chinaski Edizioni): un romanzo scritto a quattro mani con lo scrittore Federico Scarioni, che racconta la biografia intensa di Omar fatta di coraggio, scelte in controtendenza e momenti difficili. Nel 2018, in occasione del venticinquennale di “Viaggio senza vento”, Omar Pedrini si impegna nella rimasterizzazione dell’intero album dai nastri originali, dai quali viene recuperato anche il brano inedito “Angel”. Il 26 ottobre 2018 è fuori “Viaggio senza vento – 25°Anniversario”. Alla fine del 2018 Omar Pedrini pubblica il suo libro autobiografico “Angelo ribelle”, edito da La nave di Teseo. Omar Pedrini affida a queste pagine il racconto di tutto quello che la musica gli ha regalato: incontri, canzoni, occasioni che hanno messo in discussione la sua vita, salvandola, tra rivoluzioni, precipizi e svolte. Nel 2019 Omar Pedrini riporta in tour l’album “Viaggio senza vento”. Nel 2020 Omar Pedrini cura la ristampa dell’album “2020 SpeedBall” in occasione del 25ennale dello storico profetico album dei Timoria.

Ad Overtime 2020, nella serata di giovedì 8 ottobre, sarà protagonista di un’intervista in cui parlerà della sua passione per lo sport e per la vita.

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