Edelmira Calvetò, cuore blaugrana di inizio 1900

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Lo sport è una passione, che si pratichi o che si guardi, tifando i propri beniamini con tutto l’entusiasmo di cui si dispone. E se pensate che la passione per il calcio sia storicamente stata ad appannaggio totalmente maschile vi sbagliate. C’è stato, infatti, chi dell’amore per il pallone ha fatto qualcosa di più, e stiamo parlando dell’anno 1913. Niente meno.

Edelmira Calvetò, ecco come si chiamava la ragazza che nei primi anni del ventesimo secolo ha amato così tanto la squadra del Barcellona da voler entrare nella società blaugrana. Edelmira, nata l’1 luglio 1884, incrociò la sua strada con quella del Barcellona quando sposò Pere Ollé Parent, grande tifoso della squadra fondata nel 1899 da Joan Gamper, imprenditore svizzero naturalizzato spagnolo, insieme ad un gruppo di calciatori svizzeri e inglesi.

calvetò

Edelmira Calvetò. (fcbarcelona.com)

Edelmira prese presto la decisione di non restare solo a guardare, voleva far parte del Barcellona, squadra ad azionariato popolare il cui statuto però non prevedeva presenze femminili; erano ammessi infatti solo uomini, come da regolamento, articolo 7 per l’esattezza: “I membri iscritti saranno uomini spagnoli o stranieri di buone maniere e di oltre sedici anni d’età, che, dopo averlo richiesto, potranno essere ammessi dal consiglio esecutivo”. Uomini, quindi. Non era assolutamente possibile per le donne partecipare. Come fare dunque? Portare pazienza. Quello che ha fatto Edelmira, che con occhio vigile notò improvvisamente che in una nuova stesura dello statuto comparve la parola “persone” al posto di “uomini”.

Joan Gamper, l’imprenditore svizzero naturalizzato spagnolo che fondò il Barcellona. (en.wikipedia.org)

Attraverso non pochi ostacoli Edelmira non si diede per vinta e non si sa bene se per sfinimento o altro, riuscì nell’impresa: convinse Gamper e soci a farla entrare. Quegli uomini così attaccati allo sport tutto al maschile ma poco attenti ai cavilli.

Era il 1913, e da allora altre donne presero esempio dalla ventottenne tifosa del Barça.

Solo nel 2011 la Clavetò ha avuto giusto riconoscimento: il consiglio della squadra spagnola ha infatti creato il GEC – Grupo Edelmira Calvetò.

Vicky Losada, capitano della squadra femminile del Barcellona, si concede ai selfie di alcune giovani tifose. (Paco Largo/fcbarcelona.com)

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